Invece qualcosa di nuovo c’è, a farlo sono ragazzini di 13/14 anni, ragazzini che percorrono il nostro litorale per ore ed ore nel tentativo di vendere qual cosina, molti marsalesi , devo essere sincero, presi a compassione comprano un braccialetto o un ventaglio. Ma la domanda che mi pongo è se questo è il modo per aiutarli.
A 14 anni si gioca al pallone, si scherza con gli amici, si va a scuola, si hanno le prime cotte.
Pensare che questi ragazzi siano scappati, magari rischiando la vita, da guerre o miseria per finire a fare gli schiavetti a Marsala è intollerabile, il solo dubbio che questi ragazzini siano sfruttati da altri che li costringono a “lavorare” in quel modo dovrebbe far scattare tutti gli accertamenti a chi ne ha la competenza
Noi che ci riteniamo membri di una società evoluta dovremmo garantire a questi poveri figli una vita almeno decente, dove possano trovare un minimo d’affetto e vivere la vita secondo la loro età.
Troppo semplice commuoverci quando guardiamo in tv bambini africani denutriti e poi far finta di nulla rispetto a quello che vediamo a pochi metri.
Spero che questa lettera, se Lei avrà la compiacenza di pubblicarla, possa servire a sensibilizzare le autorità competenti in materia, perché possano accertare le condizioni di vita di questi bambini/ragazzi e magari mettere in atto tutto quello che può servire affinché possano avere il diritto di essere tali e non schiavi.
Lillo Gesone