Salve, sono un naturalista, amo la mia terra e adoro quel prodigio di luci, suoni, odori, sapori, sensazioni che, con passione, Essa mi offre suggestioni, forse, di un luogo e di un tempo ormai passati ma che, ancora oggi, rappresentano l’humus attraverso il quale si intrecciano le mie radici per cercare conforto e sostentamento per l’ anima.
Sono un marsalese ed in quanto tale sento forte, in me, il dovere morale di lanciare un grido di allarme, un grido che so rimarrà inascoltato ma che ho il dovere di scagliare il più lontano possibile. Forse voglio ancora una volta illudermi che esista ancora gente in grado di ascoltare, ascoltare il mio disagio che è il disagio di chi, come me, vorrebbe più rispetto per sé e per il luogo in cui vive!
Lo “Stagnone di Marsala” è uno dei luoghi più belli ed importanti del mostro pianeta: nel 1971 in Iran è stato stipulato un atto, la Convenzione di Ramsar, che Lo indica come uno degli ecosistemi a zona umida più rilevanti a livello internazionale; l’area dello Stagnone, inoltre, in base a criteri, ancora una volta, definiti a livello Internazionale, è stata valutata come una “Important Bird Area (IBA)” cioè un habitat importante per la conservazione di popolazioni di uccelli, oltre ad essere un’area SIC (Sito di Interesse Comunitario) e ZPS (Zona di Protezione Speciale), quindi di notevole spessore a livello Europeo con i rispettivi vincoli da onorare. Ciò significa che una piccola area come lo Stagnone ha avuto due importanti riconoscimenti a livello internazionale e altrettanti a livello europeo.
Se debitamente gestito, un gioiello del genere, contribuirebbe non poco a creare sviluppo e ricchezza per l’intera città e non solo. In qualsiasi altro paese europeo per visitare una riserva naturale ben gestita, e quindi con aree di birdwatching, musei naturalistici o delle arti antiche o della pesca tradizionale (magari raggiungibili attraverso piste ciclabili interne al Parco o a cavallo), bisogna prenotare mesi prima; gli abitanti delle zone limitrofe (approfittando di speciali concessioni dell’Ente Gestore) sfruttano al massimo le possibilità che essa offre affittando camere, vendendo souvenir, mettendo a disposizione la loro esperienza e conoscenza del posto per fare da guida e per raccontare aneddoti e storie legate a quei posti, usando le proprie barche per fare attività di pesca turismo, ospitando visitatori per far loro assaggiare le specialità culinarie tipiche della zona. State certi che una troupe televisiva o documentaristica, un appassionato entomologo, un botanico, un archeologo, un sociologo, un universitario che vuole fare uno studio o un semplice turista è disposto a pagare bene se la sua giornata al parco è stata bella e proficua.
Qual è invece la situazione dello Stagnone oggi? Il caos totale! Il disordine completo!
Non solo non siamo riusciti a gestirlo, ma neanche a preservarlo!
Io, con i miei 39 anni, sono relativamente giovane ma mi ricordo ancora quando da bambino passavo ore ed ore a raccogliere anemoni (“ogghiu ammàri”) o murici (“vuccùna”) e mi ricordo bene quanti pesci i pescatori locali catturavano con un semplice sparviero (“rizzàgghiu”), e, più di recente, ho passato mesi in riserva per la mia tesi di laurea ed è ancora nero su bianco il conteggio delle specie ittiche, botaniche, terrestri ed avicole che erano ancora presenti nel 2001-02 e che oggi sono diventate assenti o rare; i più anziani non potranno che convenire con me che lo stato dello Stagnone sia peggiorato, il che è un controsenso visto che lo scopo dell’ente gestore sarebbe dovuto essere quello, quantomeno, di tutela.
Ma veniamo al dunque: ho avuto modo di leggere la “Valutazione di Incidenza” relativa alla navigazione all’interno della Riserva Naturale Orientata “Isole dello Stagnone” commissionata dal Comune di Marsala. Al di là del mio giudizio sul merito, la frase che più mi ha lasciato di stucco (espressa dopo aver constatato la situazione critica della riserva) è stata: ”Si ritiene che nella RNO oggetto di questo studio tutte le problematiche collegate al diportismo siano fenomeni strettamente legati alla stagione estiva e pertanto circoscritti nel tempo. Questa caratteristica fa sì che il manifestarsi di tutti quei fenomeni di impatto, ampiamente descritti nel paragrafo precedente, spesso risultino di influenza lieve e scarsamente incidente per il numero esiguo di imbarcazioni presenti.”
Quindi, se ho capito bene, il paziente non è messo affetto bene: i polmoni sono al collasso e si teme un cancro agli organi respiratori e le metastasi si stanno diffondendo MA, visto che il paziente fuma solo nel periodo estivo e, pertanto, in un periodo circoscritto nel tempo, gli è permesso continuare a fumare visto l’esiguo numero di sigarette che egli consuma….
Cosa direste voi ad un medico che vi parla in questi termini riguardo un vostro caro che sta per morire?
Cosa direste voi ad un medico che, ammettendo esso stesso la malattia, invece di darvi la cura da intraprendere vi da quella per accelerare i sui effetti?
A Voi l’ardua sentenza!
Io, se permettete, resto basito e anche un po’, diciamo così, adirato!
Eppure le cure ci sarebbero e le persone che vivono lo Stagnone le conoscono bene! Basterebbe chiedere!
Loro sanno cosa causa l’anossia e l’interramento dello Stagnone, sanno benissimo, e senza bisogno di particolari competenze, che la cementificazione dell’ ultimo tratto del vicinissimo fiume Chinisia ne è la causa principale (lo sanno pure i bambini: guai a togliere alberi e giunchi che frenano la corsa dei fanghi verso il mare e che fanno da filtro ai prodotti chimici dell’agricoltura) e non raccontate loro che scavando presso la “Bocca di Tramontana” il canale non si ricoprirà nel giro di pochi giorni; sanno benissimo che l’Isola Lunga non era poi così lunga dato che al suo posto c’erano tre isolette (Borrone, Favilla e Cernisi) adesso collegate tra loro dalle saline a formare una lunga barriera al ricircolo d’acqua; loro sanno, ma l’Ente Gestore, il Comune di Marsala che vorrebbe esserlo (personalmente spero di no) cosa sa di ciò? Cosa sa dello Stagnone?
Mi domando: il loro comportamento è dovuto ad ignoranza, disinteresse, opportunismo o cosa? Eppure in campagna elettorale hanno la soluzione per tutto e per tutti!
Sempre a Voi l’ardua sentenza!
Voglio concludere con una suggestione, un’ immagine, un quadro, un disegno, un sogno in cui ogni colore vagheggiato si mischia con l’altro, in cui i cristalli di sale carezzati dal sole morente albeggiano creando tinte oniriche che, da li a poco, la luna renderà argento e sullo sfondo le Egadi e ancor più prossime le sagome delle splendide isole dello Stagnone … e Mozia …e i mulini e a deliziare l’udito il lieve mormorio del mare e lo sciabordio di una caratteristica barchetta a remi con sopra un pescatore che dispone lentamente le sue reti… bene… e se in questo momento ad interrompere l’idillio fosse il ronzio di una barca con “motore ecologico con potenza non superiore ai 15 HP, nonché un pescaggio non superiore ai 70 centimetri”?
Antonino Titone