Scatta dalla prossima legislatura l'ineleggibilità di deputati che detengono partecipazioni in enti e società che abbiano rapporti con la Regione. Prevista, invece, da subito, l'incompatibilità per i deputati che abbiano partecipazioni negli enti di formazione.
Secondo Crocetta, si tratta «della legge più severa d'Italia: la Regione si vuole scrollare di dosso un passato in cui troppe cose sono state permesse, laddove molte spese discrezionali sono state assegnate a diversi parlamentari e alle loro famiglie. Entra il concetto di "socio" nelle incompatibilità che riguardino anche enti senza finalità di lucro: la legge del 1951 non li disciplinava e negli anni hanno assunto una dimensione importante nell'attribuzione della spesa. Si adegua una legge rimasta quasi immobile per oltre sessant'anni. Questa è rivoluzione».
Per il capogruppo del Pd, Gucciardi, «si segna una novità che può essere un punto di riferimento a livello nazionale».
Ma il fatto clamoroso del giorno è lo scontro d'Aula tra il capogruppo del M5S, Cancelleri, e il governatore, con la minaccia di presentare una mozione di sfiducia. Cancelleri attacca su tutti i fronti: dal Muos ai tagli alle indennità, alle «mancate riforme»: «Attendiamo ancora la sua rivoluzione, presidente, ma qui c'è soltanto puzzo di compromesso morale. Poi, definisce quelli di Crocetta «proclami circensi per sorprendere il pubblico. Cosa metteranno nella pentola famiglie e imprese siciliane, chiacchiere? ».
Il leader grillino stigmatizza le dichiarazioni di Crocetta sulla vicenda Muos, secondo cui sul fronte anti-radar ci sarebbe l'ombra della mafia: «Il gioco della mafia e dell'antimafia è pericoloso. Tenta d'inculcare nella testa dei cittadini che, se stai con me sei un buono, e se sei contro di me sei un cattivo. Non funziona così. Voglio essere libero di pensarla come credo. E libero da questo schema che costruisce un mondo che somiglia a chi ha in testa un modello guerrafondaio, fatto da parti in lotta fra loro».
E ancora: «Le avevamo chiesto, presidente, di venire a riferire in Aula. Volevamo sapere il perché della revoca. Cosa ha trovato nella relazione dell'Iss che l'ha tanto scossa da non aspettare la sentenza del Cga e procedere con quell'atto cacofonico di revoca della revoca? Forse aveva paura di essere inquisito e condannato per abuso d'ufficio? Forse aveva paura di macchiare la sua fedina penale con un reato che scaturiva dalla difesa della nostra terra e dei nostri cittadini? Io sarei orgoglioso di avere un presidente condannato per aver difeso il suo popolo e la sua terra, mettendoli davanti alla sua carriera politica. Sarebbe, non solo per me, ma per tutti i siciliani, un eroe. Come può consigliare ai cittadini di Niscemi di far le valigie? ».
Replica Crocetta: «Rispetto l'opposizione, ma non temo alcuna sfiducia. Forse è Cancelleri che deve temere perché non sa se verrà rieletto. Se qualcuno vuole speculare, può darsi non sappia che qualche imprenditore in odor di mafia, a cui sono stati revocati appalti, sta dentro la protesta, sicuramente per finalità diverse, di un movimento democratico, antimafia e pacifista. Era obbligatoria la revoca e non ho mai sostenuto che l'intero movimento sia mafioso».