Sono intervenuti Valentina Spata, referente regionale Gruppo per Civati, Maria Concetta Serse e Danilo Orlando, referenti provinciali. Salta agli occhi l'assenza di simboli e bandiere, che sono volutamente omessi perché chi aderisce al progetto di Civati, ha difficoltà a riconoscersi nell'attuale Pd ci spiegano. La Spata, chiarisce immediatamente che il progetto va al di là del momento congressuale cui il Pd va incontro: é un progetto che segue i programmi di Italia Bene Comune, che oggi il Pd ha disatteso, ma che restanoa bussola della linea politica di centro sinistra. Un progetto che vuol coinvolgere tutte quelle forze politiche afferenti a quelle proposte e al centrosinistra:quindi Sel e quella parte del M5s cui si é rifugiato l'elettorato deluso dal Pd stesso. Il progetto di Civati vuole essere alternativo nei metodi, non propone una rottamazione ma una rigenerazione della classe dirigente. Non si puó non ammettere che la politica attuale del Pd é a perdere: il partito non é più in grado di dare risposte, né in senso politico né .AMministrativo. La Spata invita a denunciare le irregolarità, l'opacità e gli inciuci che viziano e sporcano l'essenza del Pd nei territori. E questa,, é in realtà una battaglia che la Serse, Orlando - insieme a molti altri iscritti del Pd trapanese- stanno portando avanti già dalle amministrative 2012, quando costituirono il gruppo dei dissidenti che appoggió la candidatura Rocca, sulla quale il Pd fu costretto a ripiegare, ma che non aveva scelto naturaliter. Quindi, battaglia di coerenza per i giovani dirigenti trapanesi. I referenti provinciali, Serse e Orlando, sottolineano come le buone pratiche debbano non solo essere dettate, ma soprattutto percorse. Virtuosi i proponimenti della politica di Civati, soprattutto quello di tornare a guardare al Meridione come ad una risorsa e quello di guardare con più criticità alle politiche europee. A Valentina Spata, chiediamo cosa farebbe il Pd di Civati se dovesse oggi affrontare le elezioni, se escluderebbe di guardare alla sinistra radicale, a Rifondazione Comunista e ad Ingroia come hanno fatto i suoi predecessori. Chiara é la volontà di aprire interlocuzioni con tutta la Sinistra del Paese, quindi anche a queste forze politiche: meno chiaro é come fare, se il Pd preferisce orientare le politiche economiche verso la socialdemocrazia europea modello Hollande, piuttosto che su una proposta anticapitalistica. E su questo non si discute. Ancora meno chiari i rapporti con Renzi, avversario numero uno di Civati: la Spata afferma che loro propongono una divisione degli incarichi. Civati segretario e Renzi futuro candidato premier non disturberebbe il giovane Pippo. Insomma, lo spirito di pacificazione novecentesco con cui il Pd sta affrontando questa legislatura, sembra nel dna: via a larghe intese interne, considerando l'orientamento non proprio di centrosinistra del "rottamatore". Ci domandiamo solo se, tra tante belle intenzioni, sia possibile che braccio e mente possano essere scollegati. O si tratti, piuttosto, di una ulteriore pacificazione precongressuale.
Valentina Colli