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12/07/2013 17:55:12

Mostrati i reperti recuperati della battaglia delle Egadi

 Nei giorni scorsi sono sono stati portati a bordo della nave «Hercules». Le ricerche sono state condotte da un team italo-americano composto da Sebastiano Tusa insieme con Jeff Royal dirige le ricerche, con la consulenza di William Murray (University of South Florida), dal coordinatore tecnico Stefano Zangara, Salvatore Palazzolo e Francesca Oliveri della Soprintendenza del Mare.  Le operazioni sono state condotte in collaborazione con la Capitaneria di Porto, con i sommozzatori della Guardia Costiera, con la Soprintendenza per i Beni culturali, con l'Area Marina Protetta delle Egadi, con la Shipping Agency di Luigi Morana, e con la marineria locale, i diving, i subacquei, l'Associazione Tempo Reale.La Campagna di ricerche «Egadi 2013» da alcuni anni riporta alla luce importanti reperti sommersi che riscrivono la storia antica riguardante la Battaglia delle Egadi, che sancì la vittoria romana nella Prima Guerra Punica, battaglia che non si svolse come si credeva fino ad ora a ridosso di Capo Grasso a Levanzo ma in mare aperto. I reperti sono stati rinvenuti a circa 80 metri di profondità mentre altri restano ancora sommersi in attesa di essere recuperati ma molti di essi, scoperti durante le ricognizioni effettuate mediante scansione sonar, sono stati documentati e classificati grazie alle tecnologie messe a disposizione dalla Rpm Nautical Foundation, diretta da George Robb jr, in convenzione con la Soprintendenza del Mare. 



Native | 2024-10-02 09:00:00
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