Lo sottolinea monsignor Mariano Crociata, segretario della Conferenza episcopale italiana. "C'è un esame di coscienza da compiere, un coinvolgimento da accogliere e un cammino da intraprendere sotto la guida di Papa Francesco". "Siamo invitati a riscoprire la responsabilità che abbiamo tutti, i cittadini e - aggiunge in un'intervista ad AgenSir - anche coloro che hanno autorità più o meno grandi sul piano pubblico, delle conseguenze delle nostre decisioni. Conseguenze che toccano, attraverso le nostre scelte economiche e politiche, il destino di tanta gente, talvolta di popoli interi". Lampedusa, prosegue monsignor Crociata, "è diventata uno dei luoghi della fede": "E qui si coglie anche il senso così profondo del gesto del Papa, che nel mostrare attenzione nei confronti degli ultimi, si fa espressione di una fede viva, attenta, una fede 'sveglia'. Coglie ciò che altri magari non riescono più a vedere, quindi è espressione della capacità di questo Papa di concentrarsi sull'essenziale che è nello stesso tempo concentrarsi sulla fede autentica e sull'umanità dolente".Roma, 8 lug. Monsignor Crociata aggiunge: "Credo sia persino presto per capire tutta la portata di un gesto come questo, anche per lo stile con cui è stato compiuto, uno stile 'fuori', non 'contro', le ufficialità istituzionali. Un gesto concentrato nella dimensione umana, come se il Papa dicesse: vengo da padre verso i figli, da fratello tra fratelli, da credente tra credenti, per dire il dolore per quanti sono morti in mare e dire che abbiamo bisogno di risvegliare la nostra coscienza e l'attenzione su questo dramma e sull'umanità più sofferente. È un'esigenza che ci tocca tutti e che dobbiamo raccogliere, noi credenti per primi". Il Papa ha lanciato un messaggio preciso, "rivolto alla Chiesa e a tutto il nostro Paese: consiste - spiega Crociata - nell'invito a dare un ordine concreto alle priorità e alle urgenze, senza peraltro intaccare i principi e i valori il cui quadro rimane stabile e coerente in se stesso, come la Chiesa ce lo consegna e come noi lo trasmettiamo. Esso si concentra su urgenze e priorità umane, caritative e pastorali che non possono essere trascurate, insieme a tutto il resto, nel quadro in cui l'esperienza della fede si compone. Dobbiamo raccogliere questo invito nel portare avanti il nostro impegno pastorale. Dobbiamo farlo anche sul piano ecclesiale".