Sono in tutto 21 gli enti e le associazioni che dovranno fare a meno della Provincia.
Ha deciso di uscire dal Consorzio Universitario (quote detenute: 71%), dalla Biblioteca Fardelliana (50%, a metà con il Comune di Trapani), Luglio Musicale Trapanese (43%), Orestiadi di Gibellina. Salta la partecipazione nel Consorzio dell'Istituto Tecnologie Avanzate (20%).
Non c'è scampo per i distretti turistici («Vini e Sapori di Sicilia» e «Sicilia Occidentale»). Ma i tagli colpiscono anche l''Associazione antiracket ed antiusura che percepiva ogni anno un piccolo contributo. Ovvia - dato che le province non esistono più - la rescissione per l'Unione delle Province e l'Unione delle Province Siciliane. Per quanto riguarda la Biblioteca Fardelliana la Provincia ha autorizzato «il trasferimento della metà del patrimonio librario, di mobili e suppellettili di proprietà al Comune di Trapani».
Per capire in cosa si traduce questa "dismissione" di quote prendiamo il caso del Luglio Musicale. Ogni anno riceveva dalla Provincia di Trapani 270.000 euro. La "Fardelliana", invece percepiva 250.000 euro. Rischia la chiusura il Consorzio Universitario di Trapani, che percepiva dalla Provincia 860 mila euro. Poi ci sono altri casi: il Centro Mediterraneo Studi Interculturali aveva il sostegno finanziario della Provincia con la quota di 100 mila euro all'anno. L'Istituto Tecnologie Avanzate incassava 30 mila euro (20% di quote possedute). Altri dati. Accusa il colpo anche la Fondazione Orestiadi di Gibellina, che perde il contributo di 30.000 euro. Sul fronte «istituzionale» taglio netto per Aiccre (7.400 euro) e per Uncem (poco più di 3.000 euro). Niente da fare neanche per ITA (30.000 euro) e Gal Elimos (1.000 euro).
Pellos non ha invece deciso nulla sull'Airgest. Ha tempo fino al 31 Dicembre e lo vuole impiegare tutto, perchè il destino delle azioni detenute dalla Provincia, 49% del capitale sociale, è quanto mai cruciare.
“Le notizie di questi giorni, che mettono a rischio la sopravvivenza del Consorzio Universitario della provincia di Trapani, del Luglio Musicale e della Biblioteca Fardelliana, a causa della decisione della Provincia di recedere dalla partecipazione a questi enti, non fa che confermare le perplessità che ho espresso in aula, quando l’Assemblea Regionale Siciliana è stata chiamata a votare la soppressione delle Province voluta dal Governo Crocetta”. Lo afferma il deputato regionale Girolamo Fazio. “Avevo detto in quella sede, ed a maggior ragione lo ribadisco oggi – ha aggiunto Fazio - che non si poteva pensare a sopprimere le Province con un provvedimento che non tenesse conto delle conseguenze che avrebbe comportato sulle società e sugli enti di cui le stesse erano socie e senza un programma organico che si occupasse di ridistribuire le competenze finora affidate alle Province. Non si può pensare a soluzioni che certamente vanno incontro alla richiesta di tagli dei cosiddetti costi della politica e che, per questo aspetto, sono condivisibili, ma non guardano ai risultati complessivi. Ne’ si può pensare di emettere provvedimenti per fare propaganda, rinviando la soluzione dei problemi e l’individuazione dei nuovi assetti. E’ assurdo che della riforma delle Province, sbandierata ai quattro venti, non vi sia ad oggi alcuna traccia e che finora non è stato presentato alcun disegno di legge.Oggi ci ritroviamo con una Provincia che ha deciso di uscire da tutti gli enti di cui era socia, che non è stata nelle condizioni di adeguare lo stadio provinciale, i cui lavori sono possibili solo grazie alla disponibilità della società Trapani Calcio, che mette in discussione il futuro dell’aeroporto di Birgi, essendo socio di maggioranza dell’Airgest.Regna l’incertezza e le ripercussioni sul territorio saranno gravissime.Non si può navigare a vista e lasciare tutto all’assoluta improvvisazione. Il mio impegno da parlamentare regionale è quello di spingere al massimo affinché si approvi in tempi strettissimi la riforma delle Province, perché possa esservi chiarezza sul futuro degli Enti e sulla ripartizione di competenze”.
Il consigliere delegato del Luglio Musicale Trapanese Gino Bosco commenta: «Dovremo trovare almeno un altro socio. Lo statuto prevede anche il coinvolgimento dei privati. Di sicuro dovremo mettere in campo una nuova piattaforma gestionale ed organizzativa. Non si può approvare una riforma senza riferimenti concreti. Non c'è una norma di transizione e ci si confronta con l'incertezza".
La scelta del commissario Pellos nasce comunque dal fatto che la Provincia non può chiudere il bilancio di previsione del 2013. Con queste dismissioni potrà recuperare 1.628,224,75 euro. Cosa succederà adesso? Si aspetta la legge sui nuovi consorzi. La conferma è arrivata dal capogruppo del Pd all'Ars Baldo Gucciardi: «Entro il 31 dicembre la riforma organica delle Province diventerà operativa con la nascita dei consorzi dei Comuni». «Il pronunciamento della Consulta - continua - non influirà sulla riforma delle Province già avviata in Sicilia, dal momento che la nostra è l'unica Regione nella quale la creazione dei consorzi dei Comuni era già prevista nello statuto. Nessun allarme, dunque, né per il processo di riforma, né per i dipendenti».