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04/07/2013 04:08:59

Tentata estorsione, assolto tecnico di Campobello. Bancarotta, 4 anni per Martino Morsello

Per l'imputato, difeso dall'avvocato Biagio Di Maria, il pm Sabrina Carmazzi aveva chiesto la condanna ad un anno e due mesi di reclusione. Ad accusare Brelich era stata la campobellese Angela Moceri, titolare di un'impresa che nel febbraio 2008 aveva svolto lavori di pulizia nel campo sportivo comunale. «Sfregando l'indice e il pollice della mano - ha dichiarato l'imprenditrice nel corso del processo - Brelich mi fece capire che voleva una tangente. Pretendeva mille euro. Poi, mi offese chiedendomi se, visto che riuscivo ad avere lavoro con ogni sindaco, non andassi a letto con loro e se ero disposta a farlo anche con lui. Io ho atteso il suo rientro in ufficio e davanti al Comune l'ho schiaffeggiato».

MORSELLO. E' stato condannato dal Tribunale di Marsala a quattro  anni di reclusione Martino Morsello, noto alle cronache per essere a capo del movimento dei Forconi in Sicilia.  L'accusa è quella di bancarotta fraudolenta. Morsello commenta:  "È una condanna politica". Con lui condannato a 3 anni e 2 mesi anche Vincenzo Licari. Il collegio, presieduto dal giudice Renato Zichittella ha  invece assolto per prescrizione terzo imputato, Filippo De Viita. Il processo riguardava il fallimento dell' Ittica Mediterranea, Aquitec e Aqui Bio Engineering srl. Morsello era assistito dall'avvocato Giacomo Frazzitta. De Vita era assistito dall'avvocato Pinna. Vincenzo Licari era assistito dagli avvocati Arianna Rallo e Stefano Pellegrino.  Secondo l'accusa gli imputati avrebbero effettuato, a vario titolo, distrazioni di cassa  e false compravendite di immobili. Il pm Giulia D'Alessandro aveva chiesto la condanna a cinque anni.  Prima della chiusura del dibattimento, Morsello ha reso dichiarazioni spontanee in udienza:  "È un processo che lascia strascichi  sia sulla mia famiglia che sui 120 dipendenti dell'Ittica Mediterranea. Abbiamo subito la moria dei pesci causata da un virus che ha distrutto tutta la produzione. È sopraggiunto il fallimento, ma i fallimenti sono utili solo per alimentare la burocrazia della giustizia e distruggere migliaia di aziende. In base all'esito di questo processo domani qualcuno si potrà anche suicidare, basti pensare che i miei figli sono senza lavoro da 15 anni. 

OMICIDIO COLPOSO. Comincia oggi a Marsala il processo che vede imputata per omicidio colposo, la 44enne marsalese Francesca Ferrera, che il 16 novembre 2011, mentre era al volante di una Fiat Punto investì, provocandone la morte, un 87enne, Francesco Sciacca.  L'anziano fu travolto mentre attraversava, a piedi, la statale 188 per Salemi, spingendo una carriola con cui trasportava materiale edile di risulta. L'urto con l'auto non fu molto violento, ma l'anziano perse l'equilibrio, cadendo e battendo la testa sull'asfalto. Trasportato, privo di sensi, al Pronto soccorso del vicino ospedale «Paolo Borsellino», l'uomo fu subito giudicato «in pericolo di vita».

VIOLENZA SU MINORE. Un uomo di Trapani è stato assolto dall'accusa di violenza sessuale su minore. La presunta vittima era la sua "figliastra, che l'aveva accusato. A scagionare però l'mputato, 41 anni, è stata una amica del cuore della ragazzina, che ha detto in aula che non sapeva nulla della vicenda, nonostante si scambiassero le confidenze più intime.  I fatti sarebbero avvenuti tra il 2007 ed il 2010. L'uomo- assistito dagli avvocati Dario Gallo e Salvatore Messina - ha sempre  respinto tutte le accuse. Anche nelle pagine del "diario" della ragazza non c'era alcun riferimento alle violenze.  

IMART. Nel corso dell'utima udienza del processo su un presunto scandalo a luci rosse orchestrato dal titolare di una casa editrice di Marsala, è stato dato incarico ad un perito, di trascrivere i contenuti del servizio della trasmissione televisiva le Iene, che denunciò quanto avveniva.  L'incarico è stato dato a Carla Ciriaco . Sotto processo per  per tentata estorsione è il 36enne marsalese Giuseppe Aleci e al 28enne bagherese Gaspare Richichi, presidente e direttore editoriale della casa editrice «Imart». A conferire l'incarico è stato il giudice monocratico Roberto Riggio, che ha rinviato il processo al 12 novembre. I due imputati sono accusati di aver chiesto denaro a vip che sarebbero stati clienti o conoscenti della sexystar trevigiana Lea Di Leo (vero nome Sonia Faccio).



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