Cerco e trovo tranquillità, riflessione, attività sportiva e culturale. Respiro gli odori e gusto i sapori antichi e moderni. Vivo hobbisticamente le ricerche archeologiche e sono orgoglioso della mia terra e di questo gioiello della mia Città, spesso bistrattato e misconosciuto o, peggio, impropriamente pubblicizzato. Nell’ ultimo periodo da parte di una fetta illuminata dei nostri concittadini e degli abitanti o turisti si era ulteriormente apprezzato il gusto del silenzio, i rumori e lo sciacquio dell’acqua o il gioco dei venti sulla vegetazione o sulle vele di surfisti e velisti, nonché l’incedere sobrio delle canoe. Tutto questo viene ora ad essere minacciato da subdole e inquietanti “proposte” di tornare all’antico, quando il rumore e le scie dei moto scafisti ( l’intera laguna era stata trasformata in un porticciolo caotico e incontrollato ), i residui di oli e carburanti, erano di quotidiana osservazione. Non possono tranquillizzare le suddette proposte di “regolamentazione restrittiva”, spesso provenienti da chi si improvvisa fautore di uno sviluppo turistico della Laguna o da amministratori e politici che nel corso dei decenni, di tutte le parti politiche, si dimenticano dello Stagnone, della viabilità, della pulizia, dei collegamenti, dei servizi e se ne ricordano solo periodicamente per mero interesse di parte.
Michele Abrignani