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16/06/2013 04:36:06

Salemi. Il pranoterapeuta Vasile, Totò Schillaci e il manifesto gigante

 aratteri cubitali viene annunciato per il 21 giugno la presenza in città, di Totò Schillaci. Ma a molti stranamente ha ricordato quello di Vittorio Sgarbi, di dimensioni 6x3, affisso alla vigilia della sua candidatura a sindaco di Salemi. Identico il posto. Identico il muraglione, a poche centinaia di metri dalla piazza principale. Inerpicandosi lungo la sinuosa via che porta all’acropoli della cittadina normanna, è impossibile non vederlo. Vorrebbe essere subliminale, ma il messaggio è fin troppo chiaro ed esplicito .

 Solo che la gente ha frainteso. In molti ci hanno telefonato. Allarmati, chiedevano chiarimenti. Temevano profilarsi all’orizzonte una nuova iattura: la candidatura di nuovo “forestiero”. Solo a pensarla la troverebbero un’ipotesi davvero insopportabile e da scongiurare ad ogni costo. E’ ancora dolente, dicono, la piaga dell’esperienza di Sgarbi, culminata nel modo più infamante. Con lo scioglimento del Comune per infiltrazioni mafiose, come ricorderanno i nostri lettori non salemitani. Il “caso” Schillaci è approdato persino su FB. Eppure per svelare il “mistero”, sarebbe bastato guardare l’immagine di quel signore che sta a sinistra del manifesto, che si oppone, con le braccia conserte, a quella dell’ex nazionale azzurro che invece esulta con le braccia allargate. Si tratta di Sebastiano Vasile, ex calciatore (ha giocato anche nel Marsala), commerciante e da tempo scopertosi anche “pranoterapeuta”. Nel passato politicamente vicino all’ex sindaco Giuseppe Cascio e a Nino Scimeni, l’imprenditore di Salemi recentemente inquisito per riciclaggio, di recente Vasile più volte aveva manifestato l’intenzione di mettersi in proprio, attraverso le colonne di un quotidiano regionale, e di candidarsi alla carica di primo cittadino. Poi, l’arrivo della Commissione Straordinaria aveva rinviato tutto. Ora torna alla carica. L’affissione di questo manifesto gigante può leggersi come un’anticipazione di una sua candidatura al più alto scranno di Piazza Dittatura, abbiamo chiesto, o è solo passione calcistica? Risponde con un largo sorriso. Non lo esclude. Anzi. Molto probabilmente è un annuncio politico, sia pure con toni sportivi.

 

Franco Lo Re