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28/05/2013 04:40:12

Marsala, processo "Rubino": ridotta la lista dei testi. Picchiava la moglie, condannato un uomo a Castellammare

E' un segno inequivocabile di come i magistrati intendano procedere speditamente. Alla prossima udienza, il 3 giugno, sarà, intanto, ascoltata la madre della ragazza, adesso 16enne, che afferma di aver subìto abusi sessuali da Giuseppa Signorelli, 50 anni, e Vincenzo Galfano, di 48, rispettivamente ex responsabile dell'unità assistenziale e bidello dell'Istituto Rubino. Entrambi sono agli arresti domiciliari dal 3 ottobre. Ad eseguire il provvedimento restrittivo, in esecuzione di un ordine del gip Parrinello, che accolse la richiesta del pm Dino Petralia, fu la polizia.

MALTRATTAMENTI. Un uomo di 35 anni, V.D., di Castellammare è stato condannato dal gup di Trapani a due anni di reclusione per maltrattamenti in famiglia e lesioni personali. Vittima, la  coniuge con pugni, calci e schiaffi. Non solo, la torturava psicologicamente, imponendole, per esempio, i capi di abbigliamento da mettere. 

L'uomo, assistito dall'avv. Nicolò Gervasi, è stato giudicato con il rito abbreviato, ed è stato condannato anche a risarcire la moglie con 10.000 euro. 

OMICIDIO COLPOSO. Quattro giovani, di età tra i 22 e i 26 anni, sono stati rinviati a giudizio con l'accusa di omicidio colposo. Non avrebbero soccorso un loro amico che si sentì male - e infatti poco dopo morì - dopo aver consumato della droga con loro. I fatti risalgono al 5 Marzo del 2009. Salvatore, la giovane vittima, aveva assunto della droga con gli amici, poi cominciò a manifestare i sintomi dell'intossicazione, ma gli amici, anzichè accompagnarlo subito al pronto soccorso, dove poteva essere salvato, preferirono aspettare - magari perchè in preda anche loro agli effetti dello stupefacente - e si accorsero dello stato dell'amico solo la mattina dopo.  E anche lì, il comportamento fu meschino: Salvatore fu abbandonato  in ospedale. Le sue condizioni erano però ormai compromesse. Salvatore morì qualche ora dopo il ricovero per arresto cardiocircolatorio. Un ricovero tempestivo avrebbe permesso di somministrare al giovane dei farmaci, in particolare il Narcan, che avrebbero consentito di salvarlo.  L'apertura del processo è per il prossimo 9 settembre.

TENTATA VIOLENZA. Un uomo di Trapani di 44 anni, S.P., è stato assolto dal Tribunale di Trapani dall'accusa di tentata violenza nei confronti dell'ex moglie, poichè ilIl fatto non costituisce reato.
Il processo scaturiva da una denuncia della signora, che ha riferito che durante una visita l'ex coniuge avrebbe tentato di violentarla.Il pubblico ministero Paolo Di Sciuva aveva chiesto, al termine della sua requisitoria, la condanna dell'imputato a cinque anni e due mesi di reclusione. Secondo il racconto della donna i due, separati da tanto tempo, si erano riavvicinati a causa della malattia della figlia, che era stata ricoverata in ospedale. Nonostante non si vedessero da anni, l'ex marito avrebbe ricominciato a molestarla con sms dal contenuto erotico e telefonate ad ogni ora del giorno e della notte. "Infine, un giorno - racconta la donna - venne in casa per fare visita a nostra figlia, che era uscita dall'ospedale, ma anzichè stare con lei mi raggiunse in cucina e tentò di baciarmi con forza". 
 I giudici, dopo avere vagliato gli atti, hanno deciso di assolvere l'uomo dalla tentata violenza sessuale condannandolo per un reato secondario, molestia, e al pagamento di un'ammenda di cinquecento euro. 



Giudiziaria | 2024-07-23 17:32:00
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