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13/05/2013 04:06:07

Palazzo abusivo nel lungomare di Marsala, indagini chiuse. Avvisi per Rizza e D'Orazio

La Procura ha chiuso l’inchiesta sul palazzone costruito nel cuore del lungomare di Marsala, in Via Santa Lucia, Una vicenda che era stata sollevata tempo fa da www.marsala.it. Titolare delle indagini è il sostituto procuratore Dino Petralia
Per Giancarlo Rizza e la signora Carola l’accusa è quella di abuso edilizio, cioè aver conseguito l’opera edilizia in assenza di completa autorizzazione amministrativa. Per Gianfranco D’Orazio, oggi dirigente del settore “Grandi Opere” del Comune di Marsala il reato ipotizzato è addirittura l’abuso d’ufficio (art. 323 del codice penale), che si ha quando "un pubblico ufficiale o l'incaricato di un pubblico servizio, nell'esercizio delle sue funzioni produce un danno o un vantaggio patrimoniale che è in contrasto con le norme di legge o di regolamento”. E’ il secondo procedimento che vede indagato, al momento, il dottor D’Orazio, coinvolto pure nell’inchiesta sui ritardi nelle procedure di abbattimento delle case abusive ed insanabili costruite sulla costa di Marsala.

 

Contemporaneamente è finito anche l’iter giudiziario - amministrativo legato allla costruzione. Il Consiglio di Giustizia Amministrativa ha infatti respinto il ricorso in appello che era stato fatto dai proprietari dell’immobile circa il blocco dei lavori sancito dal Tar Sicilia. ll ricorso al Tar era stato fatto da un gruppo di cittadini abitanti nelle vie Santa Lucia e Via delle Sirene.

E' adesso quasi impossibile che l'immobile ottenga una sanatoria (ma siamo pur sempre in Sicilia...) data non solo l’inchiesta della Procura e la sentenza del Tar, ma anche il fatto che al momento l’ultimo piano dell’immobile risulta sotto sequestro. Scrive il Tar nella sentenza di primo grado, confermata dal Cga in appello: “Il Comune avrebbe dovuto negare la censurata concessione edilizia nei termini richiesti. La ricostruzione dell’edificio, quindi, seppur assentibile avrebbe dovuto essere autorizzata nei limiti della cubatura già posseduta”.

 

LA VICENDA. La storia, raccontata da www.marsala.it (clicca qui per leggere la nostra inchiesta) riguarda una palazzina, ad occhio, di sei piani sul lungomare di Marsala, dove sorgeva l’ex scuola di musica Carpe Diem (a sua volta ex centro “Don Milani”) in una antica abitazione, ad appena trenta metri dal mare. La tabella recita "Progetto di demolizione e ricostruzione di una casa". I lavori sono stati fatti dalla ditta Busetta Costruzioni, che a partire dal Settembre del 2011 ha demolito il vecchio stabile, che era solo un pian terreno, e ha iniziato a costruire la palazzina. Dal Comune di Marsala è stata rilasciata la concessione edilizia nonostante la costuzione avesse il 35% di cubatura in più della precedente: lì dove c'era una costruzione ad un piano, stava per essere costruito un immobile a sei piani. Eppure ben due perizie giurate dicevano che la volumetria era la stessa di prima. La cubatura dell'ex Carpe Diem non poteva essere aumentata neanche di un soffio per una vicenda relativa al 1978. La signora Vitina Monteleone, madre del progettista Rizza, aveva costruito un fabbricato di cinque piani adiacente l'area dove si vuole adesso costruire. Per avere più cubatura, la signora aveva pattuito con il Comune che avrebbe costruito il fabbricato, utilizzando anche i volumi che sarebbero spettati all'altra area. In pratica, secondo la concessione 302/84, quell'area rimasta libera dove insisteva la vecchia casa aveva un vincolo di "non edificabilità". Inoltre la vecchia scuola non era destinata a uso residenziale.
 



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