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08/05/2013 04:27:29

Trapani, una targa per il 25 Aprile (con molti se e molti ma....)

Trapani era una delle poche città d’Italia dove i morti della ribellione armata contro il nazifascismo non erano stati ancora commemorati da un monumento. Adesso, con “solo” qualche decennio di ritardo il capoluogo rimedia alla mancanza, pare con il beneplacito del sindaco Vito Damiano. Che le lotte partigiane sembrano lontane dalla città storicamente (e anche geograficamente) lo dimostra l’istituzione di una sezione locale dell’Anpi solo pochi anni fa. Ma in una città dove si impiegano anni per una via dedicata a Mauro Rostagno e poche settimane per una dedicata ai Grandi Eventi (senza parlare di via “Bebbe Alfano”) questi tempi non stupiscono.
Oltre ai sei misteriosamente sottrattisi al voto, ci risulta che solo i consiglieri Totò La Pica e Nicolò Lamia, entrambi in quota Pdl, hanno votato contro, perché – stando alle voci tra i corridoi di Palazzo d’Alì – ritenevano “incompleta” l’idea della targa, poiché non ricordava anche i morti di Salò. Antica polemica che spesso torna di moda a ridosso del 25 aprile, e che forse fa a pugni con la Storia. Non tanto perché rischia di portare a classificare i morti in serie A e serie B ma perché – come ha scritto Giorgio Bocca lo scorso giorno della liberazione – “la pietà per i morti è antica come il diritto dei loro parenti e amici a piangerli. Ma non è dei morti che si giudica, ma di quando erano vivi e stavano al fianco degli sterminatori nazisti”.
Marco Rizzo