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07/05/2013 04:28:04

Inizia oggi a Marsala il processo all'imprenditore Cefalů

E' accusato di estorsione in danno dei suoi dipendenti, perchè, secondo l'accusa, avrebbe ergato  un salario inferiore a quello risultante in busta.   Ad accogliere la richiesta di rinvio a giudizio avanzata dal sostituto procuratore Dino Petralia è stato il giudice delle udienze preliminari Vito Marcello Saladino. Il processo si tiene davanti al giudice monocratico Roberto Riggio. Dodici i lavoratori costretti a subire, sottoscrivendo quietanze per importi superiori a quelli realmente percepiti, perché minacciati di licenziamento. nel 2008 hanno presentato una denuncia in Procura. Tramite i loro legali, gli avvocati Vito Cimiotta e Stefano Venuti, hanno anche chiesto - al fine di ottenere un risarcimento economico per i danni subiti - di potersi costituire parte civile. Il gup ha accolto la richiesta. A difendere Carlo Cefalù è l'avvocato trapanese Salvatore Galluffo. 

DUCA DI SALAPARUTA. Continua oggi il procedimento  per crollo colposo e lesioni personali permanenti avviato a seguito della caduta addosso a uno scooterista in transito di una parte del muro di cinta dello stabilimento vinicolo Florio e dell'impalcatura metallica che vi era stata installata. «Duca di Salaparuta responsabile civile».  Sotto le macerie, la mattina del 15 luglio 2010, rimase il 58enne Vincenzo Pipitone, insegnante tecnico-pratico dell'Itc «Garibaldi». L'uomo riuscì a sopravvivere, ma è rimasto sulla sedia a rotelle. Per quel terribile incidente, la Procura ha chiesto il rinvio a giudizio di Marcello Lombardo, di 30 anni, responsabile di cantiere su incarico della ditta appaltatrice (Gam Costruzioni), di Giuseppe Maurizio Angileri, di 38, dipendente della «Duca di Salaparuta» (la ditta che ha acquisito la Florio), che era il coordinatore della sicurezza del cantiere, e di Stefano Gioacchino Catalano, di 42 anni, sub-appaltante e manovratore della pala meccanica con cui si stava procedendo alla demolizione di parti interne attigue al muro crollato sulla strada. Quest'ultimo, difeso dall'avvocato Giacomo Lombardo, ha già patteggiato ed è stato condannato ad un anno e due mesi. A difendere gli altri due imputati è l'avv. Giovanni Galfano, mentre legale di parte civile è Lillo Fiorello. 

INCENDI AD ERICE. Ammontano ad oltre trentamila euro i danni subiti dalla Funierice a seguito dell'incendio divampato nel 2010  fa sulla montagna di Erice. A riferirlo è stato Germano Fauci, segretario amministrativo dell'azienda, nel corso del processo a carico di Vincenzo Castiglione, il piromane che il 17 luglio 2010 appiccò le fiamme, e dell'ex comandante del distaccamento forestale Michele Asarisi. L'incendio, divampato nel pomeriggio, si estese rapidamente provocando ingenti danni.  Fauci ha spiegato che a seguito dell'incendio fu necessario ricoverare le cabine in magazzino per evitare che subissero dei danni. Il personale dovette operare per tutta la notte.  Il fermo ha provocato gravi danni anche all'amministrazione comunale che il giorno dell'incendio aveva programmato una manifestazione sulla vetta. L'avvocato Vulpetti, difensore di Asarisi, ha chiesto al Tribunale di citare un ulteriore testimone, l'elicotterista che quella notte operò sulla vetta, al fine di accertare dove fu prelevata l'acqua usata per le operazioni di spegnimento. I giudici si sono riservati di decidere.
Maurizio Macaluso



Giudiziaria | 2024-07-23 17:32:00
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