Quantcast
×
 
 
21/04/2013 11:47:47

Ravasi: “La mafia che usa la religione? Una bestemmia”

Ed è in quel momento che si compie una vera e propria bestemmia, anche se magari si usano santuari, preghiere e forme espressive che appartengono alla religione». Lo ha detto oggi a Catanzaro il cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, nel corso del convegno dal titolo «Religiosità: tra fede e superstizione» svoltosi nell'aula magna dell'università «Magna Graecia» nell'ambito dell'iniziativa «Il cortile dei gentili».


All'incontro, moderato dal vaticanista del Tg2, Enzo Romeo, hanno partecipato anche Giuseppe Pignatone, procuratore della Repubblica di Roma, e Michele Prestipino, procuratore aggiunto di Reggio Calabria, che sono intervenuti dopo i saluti del rettore dell'università di Catanzaro, Aldo Quattrone, e dell'arcivescovo metropolita di Catanzaro-Squillace, Vincenzo Bertolone.


«Bisogna distinguere - ha detto Ravasi - la fede dalla religione: la prima è il punto più alto della passione umana, è ricerca del senso ultimo dell'esistenza e della trascendenza. La religione, invece, è una sorta di comportamento globale e sociale, ma che può essere, in una forma completamente distorta, privo di fede, una sorta di involucro vuoto. Così si spiega la falsa religiosità dei mafiosi, marcata con altarini e processioni, manifestazione che potremmo derubricare a vuota superstizione».


Ravasi ha parlato anche del rapporto tra fede e opere e dell'impegno sociale dei credenti. «Laddove c'è corruzione e falsa religiosità - ha detto - il vero credente deve mettersi in moto e adoperarsi per trasformare la sua fede in impegno etico e sociale. Non si può tacere limitandosi alla preghiera per chi sbaglia, non è questa l'autentica unione tra fede e religione: il credente deve entrare nella società e combattere le strutture di peccato del mondo».



Antimafia | 2024-09-26 06:00:00
https://www.tp24.it/immagini_articoli/24-03-2021/1616566080-0-etna-un-altra-eruzione-fontane-di-lava-e-boati-il-video.jpg

36 anni senza Mauro Rostagno. Le iniziative e il ricordo

Il 26 settembre di 36 anni fa, a Valderice, Cosa nostra uccideva il giornalista e sociologo Mauro Rostagno. Rostagno fu assassinato in contrada Lenzi mentre rientrava alla comunità Saman, che dirigeva, dopo aver trascorso la giornata negli...

Antimafia | 2024-09-25 06:00:00
https://www.tp24.it/immagini_articoli/24-03-2021/1616566080-0-etna-un-altra-eruzione-fontane-di-lava-e-boati-il-video.jpg

 Un anno fa moriva Matteo Messina Denaro

25 settembre 2023, ospedale San Salvatore, L’Aquila. Matteo Messina Denaro, il boss di Castelvetrano, l’ultimo degli stragisti di cosa nostra, latitante per 30 anni, esala l’ultimo respiro. Muore nella stanza, sorvegliata,...