Ma le mete dove rilassarsi non sono scelte a caso. Esclusi il mare e la montagna, ogni anno scelgono un’associazione o una fondazione in Europa che si occupano di sociale. E loro, per una settimana, diventano volontari, abbinando alla vacanza l’impegno per aiutare gli altri. Quest’anno hanno scelto la Sicilia e la Fondazione San Vito Onlus della Diocesi di Mazara del Vallo gli otto professionisti olandesi che sono stati ospitati al Villaggio della Solidarietà, in via Casa Santa a Mazara del Vallo. Tutti originari della città di Deurne gli otto professionisti (medici, architetti, ingegneri) hanno indossato i panni dei volontari, collaborando alla mensa che proprio al Villaggio di Mazara del Vallo serve per gli immigrati e i richiedenti asilo politico. Ma il loro aiuto è stato utile anche alla mensa della Caritas a Salemi, dove viene offerto un pasto caldo la sera agli immigrati che vivono in città.
DA UN GEMELLAGGIO ALLA “MISSIONE” DEI PROFESSIONISTI IN SICILIA – Curiosa la scelta della “Fondazione San Vito Onlus” da parte del gruppo di professionisti olandesi. «Tutto è nato dal gemellaggio scolastico, nell’ambito del progetto “Comenius” che vede protagonista la scuola dove insegno, la “Livio Bassi” di Trapani, con l’istituto scolastico di Bakel, un piccolo centro vicino Deurne – spiega Renato Maniscalco di Salemi, insegnante, volontario alla Caritas e vicino alla fondazione diocesana – il dirigente scolastico di quell’istituto mi ha chiesto di un’associazione che si occupava di sociale nell’ambito della nostra Diocesi e ho segnalato la fondazione». Un territorio nuovo, quello della provincia di Trapani, per gli otto professionisti che hanno visitato, facendo tappa anche al turismo rurale “Al Ciliegio” di Salemi, nato su un fondo confiscato alla mafia.
I PRECEDENTI – Non è la prima volta che la Fondazione San Vito Onlus viene scelta da studenti e associazioni per vacanze sociali e campi di studio. È già successo lo scorso agosto, quando due gruppi di scout - “Roma 17” e “Roma 144” - per tre giorni hanno “messo le mani” nei beni confiscati ai boss mafiosi tra Salemi, Campobello di Mazara e Mazara del Vallo. Ma la Fondazione è stata scelta per due anni anche da Mayumi Kinoshita, una giovane giapponese dipendente del Comune di Kyoto, in Giappone, che si è fermata cinque giorni, collaborando alla mensa per gli immigrati e nei campi confiscati.