Formalmente non c’è nessuno stop al progetto. Anche se stiamo aspettando dal 25 luglio dello scorso anno una convocazione per un’ulteriore conferenza di servizi. Il 4 luglio doveva esserci la fine della conferenza di servizi, e la chiusura dell’accordo di programma. Stiamo ancora aspettando.
Intanto dal Comune fanno sapere che l’iter per il progetto del porto “pubblico”, cioè la messa in sicurezza, voluto dal sindaco Adamo, procede speditamente. Adesso i progettisti sembra abbiano trovato la soluzione al problema della poseidonia.
Il Comune, trovandosi di fronte ad un progetto in cui c’è l’ipotesi di un falso documentale, ha commissionato un ulteriore studio(impropriamente, visto che il committente è la Regione e avrebbe dovuto pagare lei).
La poseidonia ha un ruolo centrale nella questione del porto di Marsala. Non solo perché ce n’è in gran quantità davanti al porto. Ma soprattutto perché c’è ancora un’inchiesta aperta della Procura di Trapani sull’ipotesi del reato di abuso d’ufficio per quanto riguarda la presunta falsificazione della mappatura della poseidonia nel progetto pubblico sostenuto dall’amministrazione Adamo. I progettisti adesso parlano di una possibile palificazione. E’ fattibile secondo lei?
Anche in questo nuovo studio c’è la poseidonia. Il comune dice che nonostante la poseidonia si può costruire su pali. Le misure mitigatorie sono di competenza della Via Vas, unico ente non presente all’ultima conferenza di servizi. Quindi, oggi c’è poseidonia, non si sa se quel progetto si potrà fare. Quello che è emerso in questa riunione è invece un fatto ancora più eclatante.
Cioè?
Che il progetto di messa in sicurezza adesso diventa un progetto per fare la colmata di Casabianca. Quindi qualcosa che con la messa in sicurezza del porto non c’entra niente. E che va a riqualificare una zona che è ben distante dal porto turistico.
In sostanza sembra che si voglia fare un po’ quello che successe con i fanghi del porto di Trapani, circa otto anni fa. Si vorrebbero utilizzare i materiali estratti dall’escavazione dei fondali del porto di Marsala per riempire le zone vuote della colmata.
Sì, soltanto che il fondale del porto di Marsala dovrebbe essere scavato solo di un metro, passando da sei a sette metri di profondità. Il progetto prevede sette ettari di nuovi piazzali, quindi dovrebbero scavare il porto a quindici metri di profondità per avere fango a sufficienza per completare la colmata.
Fatto sta che la colmata è in una situazione pessima. Il sindaco ha scritto di voler riqualificare quell’area perché è un biglietto da visita per il turista.
Ma l’obiettivo è un altro.
Quale secondo lei?
Riqualificare dei terreni antistante la colmata. E questo si chiarisce guardando il Piano Urbanistico Commerciale di Marsala. Dove compare il vero obbiettivo dell’amministrazione. In quel Puc viene predisposto che in quei terreni andranno collocati tutti i servizi alla marina di Marsala, in questo modo la Adamo cassa i servizi nell’area del Margitello. Dall’altro lato sposta tutti i servizi della marina, nell’area di Casabianca dove lei ha degli interessi personali.
Sono accuse pesanti quelle che sta facendo, Ombra. Se ne assume le responsabilità.
Io spero che la magistratura vorrà guardare bene le carte. Per me è chiaro che c’è un conflitto di interessi enorme.
Nel vostro progetto invece le strutture commerciali dove erano state previste?
Noi innanzitutto non avevamo previsto alberghi, cosa che invece ha fatto la Adamo nell’area in cui ricadono i suoi terreni e quelli di persone a lei collegate. Poi c’erano delle piccole attività commerciali che erano nell’area del Margitello, in continuità col centro storico. In quel modo invece si vuole costruire una città satellite, staccata dal centro storico, e che porterà alla morte dello stesso. E tra l’altro anche alla morte del progetto della Myr. E' chiaro che a tutto questo la Myr non ci sta. Quindi si sta preparando per adire alle vie legali.