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05/04/2013 04:37:47

Mafia e politica. Alla Provincia di Trapani arrivano gli ispettori della Prefettura

A breve, infatti, la Regione nominerà il commissario che prenderà il posto di Luciana Giammanco, dopo l'approvazione della legge regionale che, di fatto, scioglie in Sicilia le Province Regionali. Ma a Trapani altri commissari arriveranno, e non tra i più graditi. Sono quelli che la Prefettura di Trapani invierà per avere accesso agli atti dell'ente. Passeranno al vaglio le delibere della Giunta dell'ex presidente Mimmo Turano, oggi deputato regionale, gli atti con cui si è arrivati alle nomine, a volte molto discusse, di consulenti ed esperti. Un caso su tutti, che ha fatto rumore: la nomina dell'esperta Deborah Aureli, con un contratto da 210.000 euro e valido sino al 30 Giugno 2014 (quando le Province non ci saranno più, tra un anno, lei sarà ancora consulente...). La commissione di accesso agli atti è stata già nominata a metà marzo dal Prefetto di Trapani, Marilisa Magno. Come da prassi, è composta da un vice prefetto, un componente del comando provinciale dei Carabinieri, e di un pari livello della Guardia di Finanza. La notizia è stata data al presidente del consiglio Peppe Poma, all'ormai ex commissario Lucia Giammanco e al segretario generale Giuseppe Scalisi. Poma, a sua volta, ha riunito i capigruppo (il consiglio provinciale rimmarrà in carica fino a Maggio) informandoli. E' il terzo ente che subisce, negli ultmi cinque anni, un provvedimento di questo tipo nel Trapanese. Prima la commissione di accesso agli atti è stata a Campobello di Mazara (dopo l'arresto del Sindaco Ciro Carava, nel Dicembre 2011)  e Salemi (a seguito dell'operazione "Salus Iniqua" che portò alla richiesta di sequestro di beni per 35 milioni di euro per l'ex deputato regionale Pino Giammarinaro). In entrambi i casi le relazioni furono trasmesse dalla Prefettura al Ministero dell'Interno, Anna Maria Cancellieri, che decise per lo scioglimento dei Comuni per infiltazioni mafiose. Anche in questo caso l'ultima parola, dopo la relazione dei commissari, toccherà al Ministero dell'Interno, anche se tutto lascia pensare che quando i commissari avranno terminato il loro compito la Provincia sarà già stata sostituita dai nuovi "Liberi consorzi di Comuni". 

Sono molte le relazioni pericolose all'interno della Provincia di Trapani. A dicembre è stato arrestato per mafia il consigliere provinciale  del Pdl Santo Sacco, di Castelvetrano, nell'ambito dell'operazione antimafia "Mandamento". Un altro consigliere provinciale, Pietro Pellerito, di Alcamo, è stato condannato a sei anni per aver falsificato un referto medico di un operaio rimasto ferito in un incidente sul lavoro all’interno di un cantiere di un’impresa legata a Cosa nostra. L'ex presidente Mimmo Turano, inoltre, ha avuto rapporti di affari e numerose frequentazioni con Vito Nicastri, l'imprenditore al quale sono stati confiscati beni per oltre un miliardo di euro. Negli anni '90 Turano è stato socio e amministratore di alcune società riconducibili a Vito Nicastri. Nel 2007, quando Turano era deputato regionale e membro della commissione Attività produttive all'Ars, è volato a Tunisi con Nicastri per un viaggio di lavoro. Davide Fiore, prima dipendente e poi socio di Nicastri, è stato assessore provinciale di Turano.