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31/03/2013 14:21:19

"Prima Brikomat, ora Clendy. E noi stiamo qui a titillarci sulle battute di Battiato".

E quindi eccolo lì, il maschio fiero e bello, un pò scapigliato e sbottonato, seduto su un letto disfatto, nel quale si intravedono due gambe di donna, nude, abbandonate. Ed il maschio fiero, ha un panno in mano e lo slogan alle spalle che recita "Elimina tutte le tracce". A voler pensare male, cioè al riferimento, un pò da osteria, ad una notte di passione appena trascorsa, si farebbe peccato. E manco ci si azzeccherebbe, visto che, a guardar bene, un'ombra alle spalle del Marcantonio, chiarisce il senso: l'ombra di un braccio con un coltello, che sta vibrando un colpo.

Femminicidio,grideranno le femministe. Omicidio, in generale, e Volgarità ed istigazione alla violenza, dico io. Il fatto che, per oggetto della violenza, sia stata scelta una donna, è sintomatico del momento culturale che viviamo.

La Donna. Se vuoi lodarla, è una brava madre, moglie, fidanzata, casalinga... Se vuoi insultarla, è una "troia", alla faccia di Elena dalle bianche braccia. Anzi, l'essere "puttana" è normalmente insito. E' una giustificazione sempre valida: se fa carriera, se non la fa; se chiede il divorzio, oppure no; se viene violentata, perchè "No" non è mica no. E' sempre e comunque una puttana. 

Un uomo, sa sempre come stuprare una donna. E non occorre mica che la sbatta per terra, la spogli e la penetri con violenza...No. Basta meno, per eiacularle addosso le frustrazioni del genere umano: lì, tra i suoi seni materni, su quel monte di Venere,inizio e fine di ogni Vita. Basta uno sguardo, una parola. Una pubblicità.

Ecco perchè è importante che l'uomo, inteso come essere umano, abbia una nuova educazione morale: perchè anche le donne, per combattersi tra loro, cadono in questi vortici. Agli uomini, poi, occorrerebbe una nuova educazione sentimentale, verso le donne: che le donne non sono rifugium peccatorum e basta, contenitori in cui svuotare le loro cariche ormonali, o aberrazioni, o deviazioni. Le donne non sono tutte lo specchio di una mamma su cui riversare le psicosi. Le Donne sono Donne. Sono compagne di vita che si scelgono, di cui ci si innamora e ci si disinnamora, con civiltà. Sono Persone che hanno una loro vita da compiere, con le loro caratteristiche del loro genere. Ci sono donne intelligenti e donne stupide. Donne preparate e no. C'è chi ha senso materno e chi manco per niente. Ma tutte persone, delle quali minigonne o costumi sessuali, o taglie di reggiseno non ci importa nulla. Persone da rispettare nel loro ruolo, nel loro esistere, spesso funambolistico, in equilibrio tra ruoli che la struttura sociale impedisce di incastrare. 

Ecco perchè occorre introdurre il reato di Femminicidio nel Codice Penale. E' una scelta politica: introdurrebbe un’ottica di genere nello studio di crimini “neutri” e consentirebbe di rendere visibile il fenomeno, spiegarlo, potenziare l’efficacia delle risposte punitive. Evidenzierebbe la natura di genere che connota la maggior parte dei crimini contro le donne, consentendo, come fu in passato per le violenze sessuali, il ribaltamento di consolidati stereotipi e luoghi comuni concernenti la violenza degli uomini sulle donne, delle quali lo Stato si rende complice o responsabile attraverso la propria azione o inazione.  In Italia persistono “attitudini socio-culturali che condonano la violenza domestica”: forse è da qui che bisogna ripartire per contrastare la violenza sulle donne. Da una cultura dell’ascolto della vittima. Da una nuova educazione sentimentale dell'Uomo.  L’Onu “raccomanda” all'Italia di «intervenire sulle cause strutturali della disuguaglianza di genere e della discriminazione». E di intervenire sulla violenza identificandola per esempio nella sua reale entità, riunendo i codici civile e penale, formando i giudici per rafforzare le loro competenze, sostenendo economicamente i centri antiviolenza. L'Italia deve ratificare la Convenzione di Istanbul per la prevenzione della violenza, la protezione delle vittime e la condanna dei colpevoli e rielaborare il Piano nazionale contro la violenza entro il 2013. Finché non si considererà la violenza sulle donne un costo economico che erode il pil e l’economia, oltre che l' equilibrio della società, l’Italia riuscirà a garantire i diritti solo a metà.  Quando si parla di femminicidio, si deve parlare di tutto questo: dell'ottusità di uno Stato ripiegato su se stesso e in una cultura patriarcale; di vittime che giacciono invendicate; di donne e uomini coraggiosi nella denuncia di una cultura che odia le donne e di una politica inerte, inadeguata nelle reazioni. Di una pubblicità di uno straccio per la polvere, che campeggia lì, per le strade, sotto gli occhi dei nostri giovani: non incentiva, per carità. Ma banalizza. Stereotipizza. Rende ordinario. Rende le Donne polvere."

 

Valentina Colli 



Native | 2024-07-16 09:00:00
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