Quello che molti trapanesi chiamano il "Mausoleo" (ed in effetti, una volta, vi fu celebrato anche un funerale....) ha preso il posto, negli anni '60, della storica cartolibreria Pons, "un piccolo gioiello locale di architettura razionalista" secondo Renato Alongi, che in rete ha sollevato il dibattito. L'edificio, negli anni, ha avuto le funzioni più diverse: da sala conferenze, a sede dei vigili urbani, a piccolo museo. L'edificio è finito anche nel volume "Il lato debole. Diario italiano" di Camilla Cederna, edito per Feltrinelli, che raccoglie i suoi pezzi scritti per L'Espresso fino al 1976:
Nella piazza più frequentata della città, che è piazza Scarlatti, detta "chianu teatri" in memoria del teatro scomparso, un padiglione effimero, edificato su terreno pubblico che ospitava una libreria, è stato trasformato dal Comune in un padiglione in muratura. E ora è un parallelepipedo regolare come una scatola di scarpe rivestito di marmi a fasce orizzontali bianche e grigie. E' opera di un geometra dell'ufficio tecnico comunale che nelle ore fuori servizio disegna progetti per cappelle funerarie al cimitero. Convinto di saper fare cose "di stile", l'ha fatto nel suo, di stile, quello cimiteriale. Per questo è chiamato "Il Mausoleo". Sulla facciata del Mausoleo, mai aperto perché bloccato dalla Sovrintendenza (avrebbe dovuto ospitare una galleria d'arte), è stato scritto con lo spray nero la parola PAX, e tutt'intorno sono state aggiunte delle croci nere. Non solo ma una mattina dietro la porta d'ingresso è stat a trovata una corona di fiori traversata da una fascia violetta. Sulla quale a lettere d'oro si poteva leggere: "L'architettura affranta".
La proposta, pressochè univoca, adesso, è di abbatterlo. Qualcuno propone, in verità, di utilizzarlo come ufficio informazioni turistiche, ma l'ufficio informazioni turistiche a Trapani è in pieno centro, a piazzetta Saturno. Chiuso per inventario. Da mesi.
L'edificio è vuoto, le finestre aperte, le pareti imbrattate. Sul retro ci sono abbandonate due rastrelliere per le bici che nessuno ha mai utilizzato. Per l'architetto Vito Corte è "economicamente ed ecologicamente vantaggioso demolire il Matakubben piuttosto che mantenerlo o trasformarlo. Tutta l'area ne avrebbe giovamento".
Da alcune foto d'epoca si evince che proprio in quel luogo, ossia l'ex serraglio Sant'Agostino, sorgeva un edificio, realizzato su progetto dell'Architetto e Ingegnere trapanese Francesco La Grassa, che ospitava il "Teatro di Varietà". Ovviamente, non c'è più...
"Con poche decine di migliaia di eurodi spesa - continua Corte - si realizzerebbe uno spazio pedonale e a verde, preziosissimo, e si potrebbero segnare a terra i tracciati antichi di edifici e strade distrutti dal Piano Caracciolo degli anni '50".
Il recupero dell'immobile, ex sede del distaccamento della Polizia municipale in Piazza Scarlatti, è stato oggetto di una interrogazione che il consigliere Nino Grignano ha fatto al sindaco. «Considerato lo stato di abbandono potrebbe essere utilizzato come centro di arte e cultura permanente o infopoint», scrive.