Sono sei versi che compongono una breve ma esaltante poesia di Salvatore Giuliano, il famoso «bandito» di Montelepre, che oggi possono essere legati a quanto succede nel nostro paese, dove le speranze dei giovani e dei meno giovani sembrano non avere un roseo futuro.
Telecom Italia spa, presenta un piano industriale che prevede la chiusura di centri di lavoro inferiori a 50 risorse e chiede di applicare al personale, un contratto di solidarietà fino a 39 giorni. Trapani è una di queste. Eppure 20 anni fa, l’azienda allora SIP, rappresentava una delle roccaforti dell’economia italiana. Ma il fallimento politico, il malaffare e la corruzione, dell’ultimo ventennio in particolare, sta definitivamente sfaldando l’Italia, che proprio con il bandito Giuliano ci fece assistere alla prima tragica strage di stato. Portella della Ginestra 1 maggio 1947. Primo complotto politico del dopoguerra. Doveva essere una festa, ma fu una strage, una delle tante, della cosi detta Prima Repubblica, che finisce nel 1992. Doveva essere la Seconda Repubblica, nel biennio 1992 – 1994 a portare l’ordine e la legalità in Italia, dopo mani pulite, ed invece è stato un fallimento peggio della prima. Un uomo, Silvio Berlusconi, si presentò agli Italiani con buoni propositi. Inganno tutti e si fece i fatti propri. La Sicilia, fu ancora una volta terra di conquista. Elezioni del 2001, il centro destra vince 61 a 0, seguono due governi in Sicilia guidati da Presidenti corrotti o collusi o finiti nelle patrie galere. Nel frattempo in Italia le azienda crollano. Privatizzazione Telecom Italia, scandalo Parmalat fino ad arrivare allo scandalo Monte Paschi. Il popolo siciliano ancora una volta partecipa inconsciamente al disastro. Nell’Isola nessuna miglioria, nella nostra città, l’imprenditore Mucaria, ci abbandona per spostarsi in Tunisia, il crollo della MMP e della B2B, che contavano mille giovani lavoratori alle proprie dipendenze ci da il colpo di grazia. La città si regge su una economia fatta da dipendenti comunali, assicurazioni, banche. La crisi sta facendo chiudere i negozi, non c’è imprenditoria e pian pianino, anche quel che resta della vecchia Sip scompare. Altra economia che si allontana. Altri disaggi familiari, altro motivo per abbandonare e far abbandonare i giovani dalla nostra amata terra. Ma quando sembra oramai tutto finito, quando i morti per disperazione diventano veramente pesanti, spunta una speranza. Si chiama Rosario Crocetta, Sindaco dei Siciliani, come ama definirsi. Su di lui facciamo riferimento per poter sollevare le sorti della Sicilia. Ma intanto la politica cosa può fare per cambiare il piano industriale di Telecom Italia a Trapani? Si sentano, tutte le forze politiche, almeno allertate sulla possibilità d’intervento in difesa del proprio territorio e dei rispettivi concittadini affinché, si possa mantenere la propria sede e il proprio posto di lavoro a compensare i 39 giorni di contratto di solidarietà..
Salvatore Bevilacqua
Trapani 11/03/2013