Vediamola nel dettaglio: al loro posto, entro sei mesi dall’eventuale approvazione della legge in Aula, verranno istituiti liberi Consorzi che comprenderanno aree con un minimo di 150 mila abitanti. Ognuno di questi avrà un presidente, una giunta e un Consiglio consortile come accadeva con le Province, ma con l’unica differenza che i componenti saranno tutti sindaci dei comuni del Consorzio, e che quindi non avranno nessun ulteriore compenso, se non il rimborso delle spese per gli spostamenti tra un comune ed un altro.
Gli attuali capoluoghi di Provincia, poi, diventeranno ‘capofila’ dei nuovi Consorzi, fatta esclusione per le tre aree metropolitane di Palermo, Messina e Catania, che costituiranno realtà a se stanti. Cinquanta milioni annui è la stima del risparmio che ne conseguirebbe, se la riforma venisse approvata, per le casse della Regione, cifra derivante dal trasferimento delle competenze e del personale ai comuni e alla Regione stessa. Più di 10 milioni (che comprendono indennità dei presidenti, dei consiglieri e della giunta), inoltre, sarebbero risparmiati nell’immediato.
Per quanto compatibili si applicheranno i principi previsti per l’ordinamento dei comuni.
L’organo di gestione di nascituri consorzi, viene concepito agile e snello. Otto componenti nei consorzi con popolazione superiore a 500.000 abitanti, sei nei consorzi con popolazione superiore a trecentocinquantamila, quattro in quelli con popolazione pari o superiore a 150.000.
I dipendenti delle province sarebbero assorbiti da Comuni e Regione. Contrario al ddl il Pdl, mentre tra i favorevoli ci sono ovviamente i deputati grillini.
E mentre l”Aula attende di conoscere a fondo i contenuti del testo di riforma, ora ci si interroga sui tempi per l’iter d’approvazione. Che dovrebbe essere dato a primavera iniziata, entro la fine di marzo, prima che parta quindi la campagna elettorale per le elezioni per il rinnovo delle amministrazioni provinciali. Se così non sarà occorrerà lavorare ad un testo per il rinvio delle elezioni, e nominare i commissari straordinari.