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12/03/2013 05:58:30

Comincia il Conclave per l'elezione del Papa. Diocesi di Trapani e Mazara raccolte in preghiera

In particolare in Cattedrale sarà celebrata alle ore 18.15; al Santuario della Madonna di Trapani alle ore 18.00; Ad Alcamo in Chiesa Madre alle ore 19.00; a Castellammare del Golfo alle ore 09.00 nella chiesa di Santa Rita; a Calatafimi-Segesta alla Madonna del Giubino alle ore 09.30; A Paceco alle ore 18.00; ad Erice alle ore 17 nella Chiesa di San Giuliano; a Rilievo alle ore 18.00; in tutte le altre parrocchie secondo gli orari consueti della celebrazione cui seguirà l’adorazione eucaristica perché lo Spirito doni un Papa secondo il suo cuore alla Chiesa.

A norma della Costituzione apostolica Universi Dominici gregis «Dopo l’accettazione, l’eletto che abbia già ricevuto l’ordinazione episcopale, è immediatamente Vescovo della Chiesa Romana, vero Papa e Capo del Collegio Episcopale; lo stesso acquista di fatto la piena e suprema potestà sulla Chiesa universale, e può esercitarla» . Pertanto, dal momento della proclamazione del Romano Pontefice eletto:
1. suoneranno a festa le campane di tutte le chiese della Diocesi;
2. ogni comunità parrocchiale celebrerà la Messa per il Papa.

Oggi messa pure alle ore 18 nella Cattedrale Ss. Salvatore di Mazara del Vallo (piazza della Repubblica) celebrata dal Vescovo monsignor Domenico Mogavero. Anche a Marsala, come nel resto della diocesi, si terranno momenti di preghiera per invocare l'assistenza dello Spirito Santo sui 115 cardinali elettori. Da ieri intanto la Cattedrale a Mazara del Vallo è aperta, in via straordinaria, anche dalle 19 alla mezzanotte, tutti i giorni e sino a quando non sarà eletto il nuovo Papa, per consentire a chiunque di raccogliersi in un momento di preghiera.
 

«Conclave breve? Speriamo!» si è lasciato sfuggire l’arcivescovo di New York Timothy Dolan, e l’ipotesi che le votazioni si concludano in due, tre giorni sembra davvero la più accreditata man mano che si avvicina l’ingresso in Sistina.

A confermare le voci discrete che filtrano in queste ore dal collegio cardinalizio, c’è stato anche un editoriale di padre Federico Lombardi su Radio Vaticana. «I cardinali – ha osservato il portavoce della Santa Sede – si sentono pronti per affrontare il passo decisivo dell’elezione del nuovo Papa». Secondo il gesuita, da ohhi  «il discernimento diventerà ancora più impegnativo perché con gli scrutini si affronterà in un certo senso la “misura” del consenso che si potrà raggiungere su alcune persone concrete». Così si andrà avanti «fino alla scelta», ha illustrato padre Lombardi.

E proprio per facilitare gli scambi fino all’ultimo, i cardinali hanno deciso di entrare nella casa Santa Marta solo oggi molto presto, subito prima della Messa Pro eligendo Romano Pontifice che sarà celebrata dal Decano Angelo Sodano a San Pietro, alle 10 in punto. Nel pomeriggio, invece, avranno luogo la processione e il giuramento solenne davanti al Giudizio Universale e ci sarà tempo per un solo scrutinio.

I fedeli dovranno controllare il comignolo di rame della cappella Sistina intorno alle 19: da quel momento in poi, ogni fumata potrebbe essere quella buona per la nomina del successore di Benedetto XVI. Per ora nessuno dei candidati forti vanta livelli di consenso simili a quelli con cui entrò in conclave nel 2005 Joseph Ratzinger, ossia quasi cinquanta voti. I papabili ancora in pole position, e cioè l’italiano Scola, il canadese Ouellet, gli americani Dolan e O’ Malley e il brasiliano Scherer viaggiano grosso modo fra i 20 e i 30-35 voti, quando per eleggere il Papa ne servono 77 (ossia i due terzi di 115).

Pescando tutti i candidati (tranne il curiale Scherer) in bacini elettorali simili, è possibile che dalla seconda votazione i consensi vadano a convergere su quello che emergerà come il candidato più forte del “partito” dei riformatori non italiani. Oppure - come nel 1978 con Wojtyla, che trasse vantaggio dallo scontro fra Siri e Benelli – potrebbero avanzare gli outsider come l’arcivescovo di Budapest Peter Erdo o quello di Parigi André Vingt-Trois. Al di là dei giochi politici, comunque, padre Lombardi ha considerato che il conclave è «un evento il cui senso può essere compreso veramente, e che può essere vissuto serenamente, solo nella prospettiva della fede».

Oltretutto, ha fatto notare il portavoce, a questo giro c’è una fondamentale novità: «Ora, colui che con la sua straordinaria rinuncia ha condotto i cardinali a varcare ancora una volta la soglia della Sistina per discernere davanti alla storia a quali mani affidare le chiavi – cioè Benedetto XVI – è con tutti noi». In silenzio, ma tenace nella preghiera «più profondamente e consapevolmente di tutti noi».