Scrive Giovanna Angileri, marsalese a Milano: "Buon Rinascimento siciliano"

Fin da piccola ho vissuto col mito della Lombardia e di quella Milano da bere vista in centinaia di film. C’è chi aveva il sogno americano e chi come me il sogno milanese.
Sapevo già a 14 anni che non ci sarebbe stato futuro per me né a Marsala né in qualunque altra città siciliana.
Così finisco il liceo a Marsala, finisco l’università a Palermo, faccio armi e bagagli e scappo per l’Eldorado italiano in cerca della mia pepita d’oro; la trovo! Trovo nuovi amici, nuove idee, nuovi stimoli che Marsala un po’ mi aveva tolto.
Comincio a lavorare, incontro l’uomo della mia vita, compro casa e decido con fermezza che qua è dove voglio vivere per sempre. Qua è il futuro e non in nessun’altra parte d’Italia.
Ogni giorno sempre più convinta di aver fatto la scelta giusta, convinta che Marsala era troppo provinciale per me, troppo bigotta, troppo attenta al superfluo, troppo mafiosa, troppo perbenista, troppo assenteista, troppo poco battagliera, troppo poco meritocratica, troppo razzista. Si mi mancherà il mare, ma il mare non ti da mangiare (a meno che tu non faccia il pescatore); si mi mancherà la mia famiglia, ma c’è la ryanair (anche se 8 anni fa ancora non c’era).

Tutto questo fino a martedì pomeriggio alle ore 15 quando la home page di Repubblica mi mostra la triste realtà: Maroni in testa alle regione Lombardia.
Per carità niente di nuovo, del resto la lega è nata qui e qui tra l’ignoranza di molti e il razzismo di tanti, si è fatta strada.
Lunedì avevo già preso la prima batosta dopo la sconfitta del Pd in Lombardia, ma anche qui niente di nuovo: silvio (e lo scrivo con lettera minuscola in quanto per me non è una persona) ha cominciato qui la sua propaganda e dato lavoro a molti.

Ma nonostante tutto sia andato come da previsioni qualcosa dentro di me è scattato, le mie convinzioni sembrano cadere una ad una davanti a queste poche notizie certe:
1) Movimento 5 stelle primo partito in Sicilia;
2) Grillo che ci porta come esempio nazionale;
3) Crocetta che ha già vinto in regione da qualche mese.

No, mi starò sbagliando, come è possibile: ho lasciato la Sicilia 8 anni fa che sembrava ormai alla fine dei suoi giorni!
Come, qui nell’Eldorado Italiano siamo sempre stati così avanti. Milano e la Lombardia sono l’Europa, non è possibile penso, noi andiamo indietro come i gamberi e questi invece si sono svegliati. Ma come si permettono!
E vedo già aziende da tutto il mondo che investono in Sicilia, il turismo che avanza inesorabile, giornalisti provenienti da tutto il mondo che s’interessano al nuovo fenomeno Sicilia.
La mafia sconfitta perché non ha più seguaci. La legalità e la meritocrazia che si fanno strada e io che chiedo ai miei di ridarmi la mia stanza da cui di può vedere mare e che mi manca tanto. Io che torno e trovo subito un posto di lavoro che qui nel frattempo ho perso perché nessuno investe in una regione governata da un leghista che urla ancora a squarciagola “padania libera”. Un leghista che farà ancora una volta i suoi biechi interessi e quelli della sua elitè, che non riuscirà mai a trattenere il 75% delle tasse in Lombardia (per fortuna va!). Che avrà il coraggio di mettere in giunta ancora gente della vecchia guardia. Che renderà la vita impossibile agli extracomunitari, me compresa, forse.

Abbene si, il cambiamento è cominciato ed è cominciato dalla mia Sicilia dove tutto era iniziato nel 1860.
Non mi resta che augurarvi buon Rinascimento Siciliano. Consapevole che da oggi avrete nuovi stimoli rispetto a noi “polentoni ” che ci siamo troppo cullati sugli allori.
Non torno indietro, sarebbe troppo facile schierarsi dalla parte dei veri vincitori di queste ultime due tornate elettorali. Resto qui a guardare come andrà a finire, già una volta ho avuto troppo fretta di scappare verso un posto, a modo mio, migliore.

In bocca al lupo da una dei tanti conterranei che hanno lasciato l’incerto per il certo e che oggi vi guardano con invidia.
Giovanna Angileri