Dal Cipe, il Comitato Interministeriale per la Programmazione Economia, è arrivato il via libera per la cantierabilità del progetto definitivo, per il complessivo importo di un milione e 200 mila euro.
I ritardi pare che siano dovuti alla Regione Siciliana, che solo nei mesi scorsi ha fornito il «parere di coerenza» che bloccava il decreto di finanziamento mentre risale addirittura al dicembre del 2011 il trasferimento, da parte della Provincia, all’ Assessorato regionale dei Beni Culturali di tutto il carteggio inerente il progetto ed il relativo incarico professionale (hanno partecipato ben 17 raggruppamenti di professionisti specializzati in materia). Il capo dell`Ufficio tecnico della Provincia, Antonino Candela, potrà ora procederà - si spera nel più breve tempo possibile - all’avvio delle procedure di gara ed alla materiale esecuzione dei lavori di risanamento conservativo che consentiranno il ripristino della fruizione dell’immobile. Il primo intervento riguarderà l’ala che si affaccia sulla via Mancina. «È con vivo compiacimento - afferma Candela - che ho ricevuto dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti il documento di attuazione dell’intesa istituzionale regolarmente sottoscritto dal direttore generale del Ministero e dal dirigente generale del competente Assessorato regionale oltre che ovviamente dal commissario della Provincia Luciana Giammanco con cui sono stato autorizzato a dar corso agli adempimenti e contrarre gli impegni di spesa in esso previsti per il complessivo importo di 1.200.000 euro». Lo storico immobile è di proprietà del Comune, ma la gestione è di pertinenza della Provincia nell’ambito della normativa che le ha trasferito la competenza sugli Istituti scolastici di secondo grado. La spinta determinante perché entrambi gli Enti «rispolverassero» le carte relative al progetto di restauro è arrivata dopo tutta una serie di prese di posizione dell’Associazione degli ex allievi dell’Istituto presieduta da Maria Laura Oddo sfociata, nel 2011, in una petizione che ha raggiunto più di 3000 adesioni.
Il Collegio è stato inserito tra i luoghi del cuore Fai in Italia. E' al 59° posto. L'edificio fu progettato nel 1613 dall'architetto gesuita messinese Natale Masucci. I Gesuiti vi si trasferirono nel 1616, il Collegio ospitò tra le sue aule Leonardo Ximenes, scienziato trapanese a cui poi fu intitolato.Quando, nel 1767, l'ordine fu sciolto, il Collegio divenne sede delle scuole borboniche e nel 1834 divenne "Real Liceo". Conseguenzialmente alla cacciata dell'ordine gesuitico, la vasta biblioteca del Collegio fu trasferita a Palermo e poi è andata dispersa: oggi i libri e i documenti in essa contenuti si trovano sparsi tra la Biblioteca Centrale della Regione Siciliana, il fondo gesuitico della Biblioteca Nazionale di Parigi, l'archivio storico dei Gesuiti di Roma, la Biblioteca Fardelliana di Trapani.
Nel 2008 l'ex collegio è stata chiuso per un lungo e complesso lavoro di restauro. Il Liceo Classico è stato trasferito in un'altra sede. Dal settembre 2011 a causa dei lavori fermi l'antico chiostro versa in uno stato di abbandono inammissibile.