Il termine per raggiungere standard europei nella raccolta differenziata verrà spostato al 2017, scatterà l’obbligo di ampliare le discariche e dotarle di nuovi impianti per separare i rifiuti riciclabili e verrà disegnata una nuova gestione amministrativa che porterà a bandire gare per un valore di circa 650 milioni all’anno:
L’assessore Nicolò Marino ha fissato la tabella di marcia in una direttiva non ancora pubblicata in Gazzetta ufficiale. Il nuovo piano - si legge nel testo - sarà pronto entro il 31 maggio. «A differenza del precedente che fu realizzato da Lombardo in qualità dicommissario straordinario - spiega Maurizio Pirillo, capo di gabinetto - il nuovo piano non dovrà essere approvato anche a Roma perchè verrà realizzato in gestione ordinaria dall’assessorato». La prima novità sarà sulla differenziata: il piano attuale, a cui si lavorava dal 2010, prevedeva tappe irrealizzabili che imporrebbero di arrivare nel 2015 a differenziare il 65% dei rifiuti mentre oggi si è al 7%. Dunque il termine verrà spostato al 2017 e con esso le sanzioni (comminate anche dall’Ue) perComuni e Ato che non raggiungono questo target. Per la verità gli Ato verranno sostituiti entro il 31 marzo dalle Srr, consorzi di Comuni che dovranno gestire un ambito più o meno coincidente con metà del territorio provinciale.
In questo ambito le nuove amministrazioni dovranno gestire i servizi di spazzamento, raccolta, trasporto e smaltimento dei rifiuti e dovranno soprattutto appaltarli.
Sono previsti18 ambiti gestiti da altrettante Srr. Ma il nuovo piano prevederà che, all’interno degli ambiti, le Srr possano individuare porzioni di territorio che i Comuni possono gestire autonomamente: «I sindaci - spiega ancora Pirillo - potranno bandire autonomamente le gare per assegnare i servizi di raccolta.O potranno anche gestirli con proprio personale ». Le Srr dovranno individuare queste porzioni di territorio, che si chiameranno Aro (ambito di raccolta ottimale) entro il 31 marzo.
Poi il nuovo piano rifiuti le riconoscerà ufficialmente. «L’assessorato - aggiunge Pirillo - applicherà una legge che permette lo scioglimento dei consigli comunali che entro il 15 febbraio non approveranno gli atti costitutivi delle Srr».
Il nuovo piano rifiuti prevederà infine una mappa degli impianti di cui si serviranno Srr e Comuni.
Ecco come funzionerà: «All’ingresso di ogni discarica - spiega Pirillo - verranno realizzati un impianto di pre-trattamento e uno di compostaggio. il primo separa i rifiuti che devono andare in discarica da quelli smaltibili in modo diverso. Il secondo crea il compost, un materiale simile al terriccio ricavato dai rifiuti trattati e utilizzabile come concime. Oggi impianti simili sono previsti solo a Siculiana». La realizzazione di questi impianti dovrà essere poi appaltata dalle Srr: anche se sono già in corso cinque gare, due delle quali sono andate deserte. Le discariche attuali andranno ampliate perchè il piano non ne prevederà di nuove.
Il nuovo piano prevederà infine un sistema informatico di controllo dei rifiuti che partono dai Comuni e arrivano nelle discariche (per cui viene pagato un prezzo fra i 60 e i 135 euro a tonnellata). Ogni camion che trasporta immondizia verrà dotato di «black box per la verifica dei trasporti effettuati e del reale peso dei rifiuti conferiti». Il tutto per accertare il reale valore per cui pagare lo smaltimento.