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04/02/2013 05:51:11

Prosegue il processo D'Antoni per abuso d'ufficio. Droga: assolta la "Zia Rosa"

 Il pubblico ministero Massimo Palmeri ha chiesto al Tribunale di Trapani, al termine della sua requisitoria, la pena di un anno e otto mesi. Il processo scaturisce da un’indagine riguardante la trattativa privata per l’assegnazione del servizio di conduzione e manutenzione di un battello pneumatico da adibire a soccorso in mare, espletate nel 2005 in occasione delle regate preliminari della «Louis Vuitton Cup».

Secondo il Pm Palmeri le anomalie sono tante: alla trattativa privata furono invitate cinque ditte, ma solo una era di Trapani, le altre erano tutte di Palermo e provincia.. Da una ricerca di mercato, ha rilevato il pubblico ministero, è emerso che nella provincia di Trapani c’erano ben centoquarantuno imprese in grado di svolgere il servizio, quindi,  secondo il magistrato, si trattò di una precisa strategia finalizzata a favorire la ditta locale, perchè le imprese palermitane avrebbero dovuto sostenere costi eccessivi. Calogero Lazzaro Papa, dirigente dell’azienda sanitaria, ha riferito che i nomi delle ditte furono forniti direttamente dalla direzione sanitaria. Circostanza negata da Gaetano D’Antoni che ha riferito di essersi limitato ad apporre delle firme.

Secondo l’avvocato Donatella Buscaino, altro difensore dell’imputato, le responsabilità vanno addebitate in capo al dirigente che ha gestito l’intera trattativa privata. Gaetano D’Antoni era ignaro. 

DROGA. Rosa Cordaro, la «zia Rosa», come tutti la chiamano negli ambienti dello spaccio di sostanze stupefacenti dove è molto conosciuta, è stata assolta dall'accusa di detenzione di droghe dal Tribunale di Trapani È la prima assoluzione dopo diverse condanne che le sono state comminate. Questa volta era accusata di avere ceduto droga ad un giovane tossicodipendente. Ma l'acquirente, chiamato a deporre nell'ambito del processo, ha ritrattato quanto dichiarato in fase d'indagine negando di essersi rivolto a Rosa Cordaro per l'acquisto di sostanza stupefacente.
Dopo l'audizione, la «zia Rosa» - assistita dall'avvocato Agatino Scaringi - aveva chiesto di parlare dichiarando di essere vittima di pregiudizi. «Fatti a nomina e va curcati. Ormai accusano tutti a mia».
Il giudice Piero Grillo, preso atto delle dichiarazioni del testimone, per il quale è stata disposta la trasmissione degli atti alla Procura della Repubblica per valutare l'opportunità di procedere nei suoi confronti per il reato di falsa testimonianza, non ha potuto fare altro che assolvere l'imputata.



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