Dopo gli entusiasmi e i brindisi con lo spumante per l'elezione di questo presidente che non vuole soltanto amministrare bene la Sicilia, ma addirittura voltarla come un calzino, e risolvere tutti i suoi problemi vecchi e nuovi, aspettavamo di sentire in concreto le novità, finora fatte di parole.
Sì, é vero, poche settimane dopo la sua elezione, il presidente, accortosi che nell'Ufficio stampa regionale c'erano troppi giornalisti, li licenziò in blocco per formare un Ufficio più snello. Il presidente fece una buona impressione. Ma il licenziamento dell'Ufficio stampa, essendo limitato a una ventina di persone, é un successo più di apparenza che di sostanza. Ci sono ben altri uffici regionali nel capoluogo e per tutta la Sicilia, con ben più numerosi dipendenti, che aspettano la scure.
Buona impressione fece pure la nomina ad assessore alla Cultura dello scienziato Antonino Zichichi. Sennonché lo scienziato s'é visto poco a Palermo, preso com'é dai suoi impegni scientifici che lo portano in giro per il mondo. Sappiamo da sue dichiarazioni che ha in serbo un certo numero di progetti che dovrebbero riportare la Sicilia al centro del mondo, come ai tempi dell'altro scienziato siciliano Archimede. In attesa che questi progetti vengano cantierati, e passino dai tavoli degli uffici alla luce del sole, c'é stato chi si é lamentato che i provvedimenti di competenza dell'assessore aspettano la sua firma, e quindi che lui venga a Palermo.
Pure una cosa nuova e interessante fu la scelta del presidente di nominare il cantante Franco Battiato assessore allo Spettacolo. Meglio di lui chi può sapere cosa ci vuole per fare spettacolo? Però...anche qua c'é un però. Il neo assessore ha iniziato una tournée per l'Italia, ed é impegnatissimo a fare serate a pagamento. Non ha tempo per il momento di stare dentro il suo Assessorato. Anche qua certe pratiche aspettano la sua firma, e che lui venga a Palermo. A tal proposito ha dichiarato che si sente con i suoi collaboratori della Regione, e quanto prima vedremo le belle cose che metterà in campo.
Intanto l'assemblea di Palazzo dei Normanni sta mettendo in cantiere la nuova legge delle province. Avremmo voluto sentire che le province in Sicilia saranno del tutto abolite, sia perché il licenziamento dell'Ufficio stampa ci sembrava un precedente di omogenea qualità, sia perché sarebbe stato uno schiaffo al parlamento romano, che non aveva avuto il coraggio di abolire le province. Ecco, avremmo potuto far vedere a Roma inefficiente come siamo efficienti noi. Invece che sento? Il consiglio regionale sta preparando gli atti per mantenere in vita le province, tutte e nove.
E' accertato nelle relazioni parlamentari che accompagnarono il tentativo del governo Monti di abolite le province, che questi enti sono ormai inutili, e mangiano molti soldi, mentre non producono che pochi e malandati servizi. Anche la gente é convinta di questo, e lo si capisce dalle lettere ai giornali, dagli articoli dei giornalisti, dalle inchieste e dagli approfondimenti televisivi, e dai discorsi nelle piazze e nei luoghi pubblici. L'opinione pubblica é per la totale abolizione delle province. Sono contrari solo i loro dipendenti e amministratori. Cioè lo 0,003 della popolazione italiana, guarda caso personalmente interessato.
Rosario Crocetta non é il consiglio regionale, ma il presidente della Regione ha una maggioranza. Che fa la sua maggioranza? approva la nuova legge che mantiene in vita le province? Se avverrà questo, comincio a dubitare fortemente che il presidente Crocetta sia una bella novità per la Sicilia.
Leonardo Agate