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01/02/2013 05:09:48

La mafia in tribunale: continua a Marsala il processo Golem. Sentenza in arrivo per Mannina

Tra gli episodi su cui si cerca di fare luce, anche l'attentato incendiario all'abitazione estiva dei genitori del consigliere comunale di Castelvetrano, Lillo Calamia. 

Come ha detto in una precedente udienza l'ex capo della Squadra Mobile, Peppe Linares, "con le intercettazioni ambientali e telefoniche abbiamo capito che tutti i soggetti imputati in questo processo erano coinvolti nella trasmissione dei bigliettini e si adoperavano per garantire la latitanza di Matteo Messina Denaro e il mantenimento delle famiglie di Castelvetrano, Campobello di Mazara e Partanna. Con le nostre indagini siamo riusciti a identificare due fasi della vitalità del sodalizio, una con la reggenza di Filippo Guttadauro, e dopo il suo arresto con Salvatore Messina Denaro".

CANINO. Intanto a Trapani continua il processo all'onorevole Francesco Canino, chiamato a rispondere di associazione a delinquere di stampo mafioso. Un processo immobile, dato che le precarie condizioni di salute di Canino non consentono la sua partecipazione alle udienze. E' per questo che il Pm Andrea Tarondo nel corso dell'ultima udienza ha avanzo una richiesta di perizia sulla salute dell'imputato.  Il processo è da diversi anni sospeso in attesa di un possibile miglioramento dello stato dell'ex deputato. L'avvocato Ferruccio Marino, difensore dell'ex parlamentare, ha prodotto l'ennesimo certificato medico da cui emerge la persistenza della grave patologia respiratoria che non gli consente di partecipare al dibattimento. Il pubblico ministero, in considerazione del lungo tempo trascorso dall'ultimo accertamento, ha chiesto quindi ai giudici di disporre un nuovo esame al fine di verificare le effettive condizioni di salute dell'imputato. Il Tribunale, presieduto da Angelo Pellino, ravvisando la necessità dell'accertamento clinico, ha disposto una nuova perizia collegiale rinviando il procedimento al prossimo 4 marzo per il conferimento dell'incarico ai tre periti.  

MANNINA. Attesa per oggi la sentenza del processo d'appello nei confronti di Vincenzo Mannina, imprenditore di 50 anni, finito in manette nell'ambito dell'inchiesta Mafia e Appalti.  Sarebbe stato organico a Cosa Nostra. Il procuratore generale ha chiesto alla IV quarta sezione della Corte d’Appello di Palermo, di condannare
l’imputato a sei anni ed otto mesi. La stessa pena che gli era stata inflitta in primo grado. In appello Vincenzo Mannina aveva ottenuto una riduzione di cinque mesi. Il nuovo processo s’è reso necessario dopo l’annullamento, con rinvio, della sentenza da parte della Corte di Cassazione. Mannina, titolare di un impianto per la produzione di calcestruzzi, sarebbe stato uno dei più stretti collaboratori del boss Francesco Pace, subentrato a Vincenzo Virga alla guida del mandamento di Trapani. A Mannina sarebbe stato affidato il delicato compito d’imporre alle imprese l’approvvigionamento di calcestruzzo presso la Sicilcalcestruzzi di Paceco, società controllata dal boss, e presso il suo impianto. L’imprenditore sarebbe stato inoltre coinvolto nel tentativo della mafia di riprendere il controllo della Calcestruzzi Ericina, società confiscata al boss Vincenzo Virga. Confindustria Trapani e diversi enti locali, la Provincia ed alcuni comuni, si sono costituiti parte
civile. Gli avvocati si sono associati ieri alla richiesta di condanna della pubblica accusa. 



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