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30/01/2013 23:49:45

Crocetta all'attacco di Bruxelles: "Sulla programmazione dei fondi siamo pronti alla rivolta"

Ci chiedono di fare una programmazione scriteriata perchè devono far quadrare i conticini sulle loro assi. Perchè ciascun commissario non parla con l’altro”: il presidente della Regione Sicilia Rosario Crocetta, a Bruxelles, dove stamani ha avuto un incontro con i funzionari della Commissione che si occupano dei fondi strutturali, in una conferenza stampa si “ribella” al modello Ue, pronto a guidare “rivolta delle regioni del Sud”.
“Dalla Ue mi dicono che non si fanno più investimenti su gomma, ma la Sicilia non è la Germania, l’Olanda o il Belgio. Capisco che in quelle realtà non si vogliano più fare autostrade. Ma in Sicilia le autostrade mancano, così come mancano le ferrovie. Il nostro primo obiettivo, come Regione, è il superamento del gap infrastrutturale”.
“Noi abbiamo diritto ad avere la stessa percentuale di infrastrutture che hanno in Olanda, in Germania, in Belgio – insiste Crocetta. – La politica Ue, fatta in questo modo così burocratico, rischia di cristallizzare la storia. Fissa il gap economico tra nord e sud, emargina le regioni meridionali, non le comprende”.
“Sono contrario a modelli astratti applicabili a tutti. Una cosa è la Germania, un’altra
è la Sicilia. Dobbiamo attendere sei mesi prima di sapere se la nostra programmazione va bene o no. Ma noi vogliamo spendere subito”, spiega Crocetta che ricorda la rivoluzione culturale e di pulizia (anche oggi ha annunciato la revoca di un appalto in odore di mafia) messa in atto fin dall’inizio del suo mandato.
In serata è giunta la replica di Shirin Wheeler, portavoce del commissario Ue alle Politiche regionali Johannes Hann: “Non applichiamo ciecamente una politica della ‘taglia unica’. Al contrario, vogliamo che le regioni di tutta Europa si concentrino sui propri punti di forza. Ci preme che gli investimenti Ue siano usati nel modo migliore per creare posti di lavoro duraturi e promuovere la crescita della Sicilia”.
“Naturalmente c’è anche posto e necessità di progetti infrastrutturali. Ma quello che ci interessa è che nella riprogrammazione degli investimenti Ue, si ottenga il giusto mix di politiche. Per questo consideriamo, per esempio, che il sostegno alle energie rinnovabili, l’efficienza energetica, la promozione dell’ambiente, la ricerca e lo sviluppo, siano strategie che dovrebbe aiutare regioni come la Sicilia a sviluppare il proprio potenziale di crescita per diventare più competitiva”.
“La definizione delle strategie e dei programmi si basa sulla collaborazione tra le autorità nazionali, regionali e la Commissione europea. Il lavoro di selezione dei singoli progetti spetta alle autorità siciliane. Ma la strategia globale e la selezione delle principali aree di investimento è al centro di un dialogo, e di scambio tra i partner. Non abbiamo alcun dubbio – conclude Wheeler – che potremo continuare le discussioni in corso con questo spirito di collaborazione in maniera che i fondi comunitari siano spesi nel modo più efficace per la Sicilia. Condividiamo gli stessi obiettivi, per migliorare la vita delle persone, dare loro la speranza nel futuro e per creare posti di lavoro”.