I reparti con i maggiori ricoveri dovuti alle complicazioni influenzali sono Cardiologia e Pneumologia, e i ricoverati sono soprattutto anziani. Il picco d'influenza è dovuto alle basse temperature di questi giorni, che hanno favorito la trasmissione del virus, mettendo a letto molti trapanesi. L'alta incidenza delle forme influenzali e para influenzali si evidenzia anche a scuola. La maggior parte delle classi sono ridotte di circa un terzo perché gli studenti sono a casa con la febbre. Se, tuttavia, per i giovani sono meno probabili le complicazioni, per gli anziani la situazione è più difficile da affrontare.
Tra i sintomi più frequenti dell'influenza stagionale la febbre, il mal di testa, le vie respiratorie intasate. In alcuni casi sono state evidenziate ripercussioni sull'apparato digerente con casi di vomito e diarrea. Chi si è sottoposto al vaccino non è completamente immune ma può contrarre solo forme blande senza particolari complicazioni.
Per non contrarre l'influenza è consigliato non restare a lungo in luoghi chiusi e poco ventilati, lavarsi spesso le mani con il sapone e, comunque, rivolgersi al medico di famiglia quando si presentano i primi sintomi, anche se, nella maggior parte dei casi basta non uscire di casa per qualche giorno e bere molti liquidi.
Sono molti gli italiani a letto e si prevede che questa settimana ne saranno contagiati altre 250 mila. Si raggiungerà così la cifra di un milione di ammalati dall’inizio dell’epidemia, secondo i dati raccolti dalla rete di sorveglianza Influnet dell’Istituto Superiore di Sanità
A fine stagione si stima un numero di malati tra i 4 e i 6 milioni. La fascia d’età più colpita è quella tra zero e quattro anni: su mille assistiti, una media di 8,31 piccoli pazienti sono stati contagiati. Tra i 5 e i 14 anni 4,47; dai 15 ai 64 anni 1,78. Mentre i meno colpiti risultano essere gli over 65 con 0,93 casi su mille assistiti.
Tanti trapanesi hanno già passato una settimana di reclusione forzata in casa a letto, afflitti da febbre e dagli sgradevoli sintomi che si accompagnano ai malanni di stagione; chi finora è riuscito a scamparla potrebbe essere colpito la prossima settimana o i primi giorni di febbraio, periodo nel quale è previsto il picco influenzale di quest’anno.
“E’ indispensabile restare al caldo e a riposo, ricorrere agli antipiretici per abbassare le linee di febbre e solo in caso di complicazioni, come otite, polmonite o sinusite, eseguire una terapia antibiotica” spiegano all'Asp. Si è contagiosi da quando si contrae il virus e fino a 5-7 giorni dalla scomparsa dei sintomi.