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18/01/2013 05:56:03

Politiche 2013. Il Pd fa fuori Papania e Crisafulli. Anche D'Alì in bilico nel Pdl

La notizia arriva al termine di una giornata molto lunga, dove si erano susseguite le voci addirittura che lo stesso Papania stava pensando di ritirare la candidatura. Ha atteso invece il verdetto, ed è per lui un cartellino rosso. "Siamo amareggiati - dicono i collaboratori di Papania - perchè il Pd avrebbe dovuto quanto meno dirlo prima che noi affrontassimo la battaglia per le primarie, che ci ha visti trionfare con oltre 6000 voti.In questo modo il Pd perde autorevolezza e la provincia di Trapani perde la sua rappresentanza parlamentare". 

08,00 - Domenica 20 e lunedì 21 sono i giorni fissati per la presentazione delle liste dei candidati alle prossime Politiche per Camera e Senato.

Alta tensione in Fli. Livio Marrocco è ad un passo dalla rottura con Gianfranco Fini.

 All'ex deputato regionale di Trapani prima era stato promesso un posto sicuro alla Camera, anche in virtù del brillante risultato raggiunto alle elezioni regionali di fine Ottobre. Poi invece il posto è sfumato.  Fli si ritrova il presidente della Camera Gianfranco Fini a guidare le liste nei due collegi della Camera in Sicilia, ma ha difficoltà a piazzare  Marrocco.

Al lavoro la lista del Megafono che fa riferimento al Governatore Rosario Crocetta e che sta facendo una campagna acquisti in tutta la Sicilia.  La trattative in provincia di Trapani trovano in prima linea il consigliere comunale Enzo Abbruscato.
Una candidatura in discussione sarebbe quella di Andrea Zichichi (Paceco) che sarebbe uno dei rappresentanti della lista al Senato.

Grande Sud potrebbe candidare l’ex assessore provinciale Doriana Licata, ma non ci sarebbe ancora alcun punto di sintesi.

Si attende ancora di capire se saranno candidati i due senatori uscenti: Nino Papania (Pd), la cui candidatura è oggetto di valutazione del Comitato dei Garanti del Pd. E Antonio D'Alì (Pdl) per il quale l'ostacolo non sarebbe dato dal processo in corso a Palermo ma dal numero di legislature massime già raggiunto. A questo proposito, le ultime notizie da Roma dicono che è passata la linea dura  del Pdl sulle deroghe per i parlamentari che hanno superato il limite dei mandati.Solo due dei siciliani in bilico avrebbero ricevuto la deroga, cioè gli ex ministri Antonio Martino e Stefania Prestigiacomo. Niente da fare, invece, per D'Alì e gli altri. Intanto, si lavora all'ordine delle liste. Quella del Pdl in Sicilia occientale sarà guidata da Angelino Alfano e Dore Misuraca, seguiti da Saverio Romano, leader del Pid, che forse però potrebbe correre col numero due, essendo leader nazionale di un partito alleato, dietro ad Alfano. In Sicilia orientale, sono Giuseppe Castiglione e Stefania Prestigiacomo a contendersi i primissimi posti in lista. Domani sera si dovrebbe avere un quadro abbastanza chiaro della situazione.

Si fanno sempre più insistenti le voci di una candidatura di Raffaele Lombardo,  ospite di una lista del Pdl alla Camera, o più probabilmente capolista dell'Mpa al Senato.

RIVOLUZIONE CIVILE. Dopo aver consumato la rottura con il movimento delle Agende rosse di Salvatore Borsellino, Rivoluzione Civile ha pronte le liste da presentare in Sicilia. Antonio Ingroia sarà capolista in entrambe le circoscrizioni siciliane per la Camera. Franco La Torre e Fabio Giambrone ai numeri 2 e 3 in Sicilia occidentale, il giornalista Sandro Ruotolo secondo in Sicilia orientale, Luigi Li Gotti capolista al Senato. Al quarto posto in Sicilia occidentale ecco Paolo Ferrero, leader di Rifondazione comunista, mentre solo quinta in lista Giovanna Marano, già candidata alla presidenza della Regione. Al Senato dietro a Li Gotti, esponente calabrese di Italia dei valori, ci sono Carmelo Costanza e Sandra Amurri. Quinto posto in lista al Senato per il verde Carmelo Sardegna.

QUAGLIARELLO. 'La notizia della candidatura di Ingroia in Sicilia, nello stesso territorio nel quale fino a poco tempo fa era procuratore aggiunto, spiega molte cose. Spiega la pantomima del 'passaggio in Guatemala' e spiega anche per quale ragione, pur essendo partito solo a novembre, ha fatto si' che il Csm autorizzasse la sua collocazione in fuori ruolo gia' lo scorso mese di luglio, sfruttando le polemiche determinate dalle intercettazioni delle telefonate del presidente Napolitano''. Lo dichiara Gaetano Quagliariello, vicecapogruppo vicario del Pdl al Senato. "La legge, infatti - prosegue Quagliariello - prevede che un magistrato non possa candidarsi nel luogo nel quale nei sei mesi precedenti ha esercitato le funzioni giudiziarie. Per candidarsi in Sicilia senza rovinare l'effetto sorpresa (ammesso che qualcuno si sia sorpreso per il suo ingresso in politica) Ingroia ha dunque escogitato l'intermezzo guatemalteco. C'e' pero' un problema - continua - e non di poco conto: ancora a settembre il dottor Ingroia ha compiuto atti istruttori di un certo rilievo come l'audizione del presidente Berlusconi, per conto della procura di Palermo e non certo dell'Onu e tantomeno del Guatemala. Ancora a novembre, Ingroia firmava la memoria inviata al gip sulla trattativa Stato-mafia, alla cui redazione avra' presumibilmente partecipato''. ''Delle due l'una: o Ingroia non puo' candidarsi in Sicilia perche' fino a novembre non era ancora effettivamente fuori ruolo, o se era fuori ruolo non avrebbe potuto compiere atti giudiziari. Il Csm - conclude Quagliarello - ha spesso sollecitato il Parlamento ad approvare norme piu' stringenti sul passaggio tra la toga e la politica. Se fossero rispettate le poche regole che gia' ci sono sarebbe intanto un primo passo''.

CIMINO CON IL CENTROSINISTRA. Michele Cimino, Riccardo Savona, Edy Tamajo e Titti Bufardeci, hanno deciso, oggi ufficialmene, di uscire da Grande Sud “per poter aprire -si legge in una nota-un dialogo con il centrosinistra, in particolare con il Partito Democratico, a partire dalla prossime elezioni politiche nazionali. “E’un atto forte e coraggioso- commentano Giuseppe Lupo, segretario regionale Pd, e Davide Zoggia, responsabile Enti locali del Partito Democratico- che denota fiducia nei nostri confronti, per cui li ringraziamo, e tale atto merita la massima attenzione. Si tratta di un fatto importante nel panorama politico e per le sorti della Sicilia. E non solo in quanto avvenuto del tutto al riparo da logiche e ombre di opportunismi e convenienze ma anche, e soprattutto, perché si fonda su un programma serio e interessante di rilancio dell’economia e della società siciliana. Dall’incontro tra le idee e il patrimonio di esperienze dei deputati Cimino, Savona, Tamajo, Titti Bufardeci e il centrosinistra può infatti nascere una sinergia capace di risollevare la Sicilia dal ristagno politico e dall’abbandono a cui il centrodestra, nonostante innumerevoli proclami, l’ha condannata per favorire gli interessi dell’alleato leghista. La Sicilia ha invece tutte le potenzialità per poter diventare, da problema, un punto di forza e di riferimento non solo a livello nazionale ma anche continentale. Non si tratta di obiettivi irrealizzabili. Come indicato da Michele Cimino, Riccardo Savona, Edy Tamajo e Titti Bufardeci, con i necessari investimenti infrastrutturali, efficaci interventi in materia occupazionale, il rilancio dell’agricoltura, attenzione al sociale, tutto questo, unito ovviamente alla lotta alla criminalità organizzata, può diventare possibile. Su misure di questo genere intendiamo per questo lavorare per la costruzione di un futuro rapporto con Michele Cimino, Riccardo Savona, Edy Tamajo e Titti Bufardeci non solo per rafforzare il governo nazionale ma anche quello regionale di Rosario Crocetta.”



Native | 2024-07-16 09:00:00
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