Lo scorso anno i Carabinieri hanno denunciato ben 62 famiglie perché non mandavano i propri figli a scuola nonostante fossero in età di obbligo di frequenza.
I dati parlano delle seguenti cifre: nelle secondarie superiori, i giovani che per vari motivi frequentano meno o non frequentano affatto sono 3.800 (su 23.500), ovvero il 17 per cento. Nella media dell’obbligo sono 2.250 (su 24.000), quindi il 9 per cento; nella primaria 290, lo 0,9 per cento. La situazione più grave si ha negli istituti professionali, con una dispersione che si aggira intorno al 29,5 per cento. Mentre i più virtuosi sono i licei e i magistrali.
“Tanto si è fatto – si legge in una nota del Provveditorato agli studi di Trapani - ma occorre fare ancora di più, in termini di interventi di qualità professionali e di presenza sistematica sul territorio degli operatori specializzati, per fronteggiare prima e debellare poi simile nefasto fenomeno”.
C’è un solo modo per potere continuare a lavorare efficacemente sul fronte del contrasto alla dispersione scolastica: “Bisogna mettere assieme – è scritto ancora nel documento - tutte le forze e quindi professori universitari, psicologi e sociologi, con l’esigenza di fare squadra per vincere la battaglia della vita, con il concorso di tutte le istituzione incaricate”.