Ciò che è stato riportato dal direttore di Marsala.it, Giacomo Di Girolamo dopo qualche giorno dall’intervista telefonica da me rilasciata a Radio RMC 101 e ripresa da altri siti, merita alcuni specifici chiarimenti. Le parole hanno un loro preciso significato, se inserite nel giusto contesto altrimenti, come ci insegna la semantica ,tutto potrebbe cambiare. A ciascuno il proprio lavoro o, se preferite, il proprio impegno sociale. I giornalisti esercitano la loro professione, ognuno secondo la propria scuola di pensiero, (guai a vederli tutti omologati ) i politici devono fare la loro parte, rispettando l’impegno con gli elettori e con le leggi vigenti. I cittadini, hanno il diritto- dovere di essere informati e di farsi un giusta opinione. Tutti questi elementi sono pilastri fondamentali del vivere democratico. Di quella democrazia però, che va intesa secondo l’ispirazione dei padri della Costituzione italiana. Ricordiamo tutti, quel grande momento televisivo che Roberto Benigni ha dedicato al documento fondamentale della nostra democrazia. Bene, se la memoria non mi inganna, in quel documento si recita che , l’attività politica si svolge liberamente, attraverso i partiti e che i cittadini con i partiti, vengono rappresentati nelle istituzioni attraverso il voto. Detto ciò, vengo al punto dolente, dove tanti lettori hanno criticato parte del mio dire contenuto in questa intervista. I cittadini, se in buona fede, e non condizionati da spifferi di dubbia provenienza ,hanno il diritto di contestare, criticare, cosi come anche quello di proporre, dare consigli insomma, partecipare alla vita pubblica non solo per denigrare ma anche per stimolare la classe politica a trovare nuove soluzioni, per uscire dal torpore attuale. Chi diventa deputato, sindaco, o consigliere comunale , non ha vinto un concorso pubblico per ottenere un posto di lavoro. Sono cariche elettive. Vengono investiti nel ruolo con libere elezioni. Hanno la responsabilità di non deludere tanta gente che ha riposto loro, la propria fiducia. Mi chiedo, questo tanto bistrattato “politico” ha il diritto, e soprattutto il dovere, di risponder al proprio elettorato? Ha il dovere di rappresentare le esigenze del territorio che lo ha eletto ? Deve ascoltare le istanze dei cittadini, degli enti territoriali ,dei disoccupati , delle aziende in crisi ? Cosa deve fare? O preferite che vada in giro a far salotto, stare solo sui media per poi forse, occuparsi anche di risolvere annose questioni? Le responsabilità sono tante. Liberi di pensarla come meglio vi pare. La politica ha dei costi, e purtroppo, in passato è costata anche troppo. Giusto, i cittadini gridano allo scandalo :-riduciamo, tagliamo e azzeriamo tutti i costi superflui-. Il problema non è cosi semplice. Dobbiamo trovare delle soluzioni alternative. Con i soli luoghi comuni non si risolvono i problemi. Le istituzioni, da sole non funzionano. Si muovono con l’agire delle persone. Qualcuno dovrà pure occuparle e con tanto impegno. La mia dichiarazione sul pagamento dello stipendio ai deputati, in parte è stata fraintesa. Se veramente si vuole fare bene il Deputato, di tempo ne occorre tanto e di lavoro non ne manca mai. La Regione, ha decine e decine di competenze. Dall’ambiente , all’agricoltura, dalla sanità allo sviluppo economico. Come si fa a partecipare attivamente alla vita parlamentare, se non si ha coscienza di quel che si deve proporre o votare? Non intendo fare il deputato “vota e fuggi”. Ho intenzione di lavorare anche 16 ore al giorno e sapere ciò che faccio nell’interesse del intero territorio che rappresento. Per mia sfortuna non so fare il “tuttologo”, il mio lavoro è altro. Portare avanti, istanze, preparare disegni di legge , votare proposte di altri , barcamenarsi nei meandri della burocrazia regionale non è cosa facile. Le “carte” ,come dicono i burocrati devono essere sempre in ordine. Mettere una firma alla “cieca” non fa parte del mio stile. In questi mesi ho già presentato decine di interrogazioni. Sto preparando alcuni disegni di legge, insieme al mio gruppo parlamentare. Ho rappresentato al Governo regionale, le istanze di tanti lavoratori precari che sono in trepidazione per il loro futuro , di chi è a rischio di perdere il posto di lavoro come i dipendenti di Nuova Musa e dell’AST. Ho interrogato il governatore Crocetta sul rischio trivelle nel Belice. Sempre per il Belice, ho chiesto una conferenza di servizio per capire quando si completerà l’opera di ricostruzione. Potrei aggiungere tanto altro, senza dimenticare anche le tante associazioni del territorio che gestiscono servizi per i disabili e che temono di chiudere per la mancanza di fondi regionali. In verità , dei tanti problemi che insistono nella nostra provincia, poco mi è stato chiesto. Evidentemente, per certa stampa è più importante sapere se sono amico dei mafiosi o che ne penso del mio stipendio. Dopo tanti anni d’impegno politico locale, la gente che ha avuto fiducia in me , mi ha dato una grande possibilità: fare il Deputato . Un’occasione per me unica . Intendo dare risposte concrete al territorio e ai cittadini che vi abitano. Non sono all’ARS per riscaldare la poltrona o fare lo “yesman” di qualche leader. Il mio primo dovere è rispondere agli interessi del mio collegio, anche lavorando tutti i giorni della settimana, con l’aiuto di chi crede in me. Per il compenso, decidete voi ciò che giusto dare ad un Deputato. Il cittadino si può avvalere di numerosi strumenti di partecipazione democratica previsti dalla legge. Sono disponibile a confrontarmi, con serenità anche su questi argomenti”.
Giovanni Lo Sciuto