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16/01/2013 05:31:11

Massacrò di botte un connazionale, rumeno a giudizio. Rapinatore: "Picchiato per confessare"

  Secondo i carabinieri, che lo hanno arrestato nell'immediatezza del fatto, Laurentiu avrebbe colpito "ripetutamente  al viso e all’addome il suo contendente cagionandogli un politrauma cranico-facciale con frattura ossa nasali, denti e zigomo sinistro, lombare ed addominale”. 

LESIONI. Giovanni Pecoraro, 51 anni, alcamese, è stato rinviato a giudizio  dal gup di Trapani Lucia Fontana, con le accuse di lesioni personali e calunnia. Litigò con un automobilista per una mancata precedenza e lo aggredì.  L'episodio è accaduto il 29 agosto del 2011 ad Alcamo. Pecoraro, in presa alla collera, avrebbe sferrato una violenta testata all'altro colpendolo poi ripetutamente on calci all'addome ed alla testa. La vittima riportò lesioni giudicate guaribili in una trentina di giorni.

OMICIDIO COLPOSO.  Aveva assunto alcol e droga. Antonino Tresca, 34 anni, di Custonaci, era in stato di ebbrezza e sotto l'effetto di stupefacenti quando, il 29 ottobre  del 2011 finì con la sua auto contro un muro provocando la morte di un amico, Rocco Savalli, di 23 anni. Il gup di Trapani Lucia Fontana lo ha condannato, ieri, a due anni con la concessione della sospensione, per guida in stato di ebbrezza ed omicidio colposo. L'incidente avvenne nel cuore della notte. Tresca, che viaggiava alla guida di una Fiat Panda insieme con due amici, perse il controllo della vettura che, dopo avere divelto parte del cordolo di un'aiuola, si schiantò contro un muretto ed infine si capovolse. Il giovane al momento dell'incidente era in stato di ebbrezza.

RAPINA. "Sono stato aggredito dai poliziotti affinchè confessassi una rapina che non ho mai commesso". «In vita mia ho fatto dei furtarelli, è vero, ma non ho mai commesso una rapina». E' quanto ha detto in tribunale Vincenzo Gammicchia, 32 anni, imputato per rapina: "Sono stato anche schiaffeggiato, per confessare, e mi hanno promesso gli arresti domiciliari". L'imputato ha anche indicato il nome di colui che l'avrebbe aggredito. E' accusato di aver derubato una donna, e fu individuato dalla polizia grazie alla descrizione della vittima. Lui ha sostenuto invece, tramite il suo legale, Salvatore Galluffo, che al momento della rapina era altrove.   Dopo l'arresto riferì anche di essersi recato presso una rivendita di tabacchi. Gli agenti della squadra volante si recarono presso l'esercizio commerciale. Visionarono il filmato del sistema di videosorveglianza. Del giovane pregiudicato però non fu trovata alcuna traccia. Il filmato adesso non è più reperibile.
Quando i poliziotti tornarono presso la rivendita di tabacchi appresero, con grande sorpresa, che era stato cancellato. Il sistema, hanno spiegato ieri gli investigatori, procede periodicamente alla cancellazione delle vecchie immagini per fare posto alle nuove. Il processo proseguirà il prossimo 7 febbraio.
 



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