La ricerca e l’indagine diventano improvvisamente l’iter pittorico-narrativo che ha come fine ultimo quello di esplorare i luoghi celati dalla dimenticanza.
Un’indagine che, diventata razionale, scruta il Mondo e mentre ascolta il profondo silenzio dell’ anima, punta sulla tela non tanto il pennello ma soprattutto i polpastrelli riuscendo a trasferire il pensiero sulla tela che da perfetta tabula rasa si trasforma in linguaggio espressivo.
La cromia si fa carico di luci ed ombre . Una realtà che non è solo riprodotta, ma viene reinterpretata sulla base dei dettami di un Dio che si fa luce tra le nuvole, oppure a rappresentare la parte peggiore dell’Umanità attraverso l’immagine diabolica di Satana.
MRita Marino, della sua pittura pensa che : “….. il quadro è una chiave che apre la porta della nostra sensibilità, non tutti i quadri riescono a farlo, ma sta a noi non nascondere la serratura".
Si esprime cosi sulle sue marine, nei suoi paesaggi e nei suoi volti: ”…. sono luoghi e volti verosimili, ma non sono materiali, vorrei che fossero i luoghi e i volti dell’anima, almeno della mia”.
L’inaugurazione, avvenuta presso la stessa sede e successivamente presso il teatro Politeama di Palermo, è stata attenzionata dai critici d’Arte Vittorio SGARBIe Paolo LEVI .
L’Opera "Il dio" si trova presso lo spazio espositivo di VILLA MALFITANO WHITAKER ,Via Dante, 167 –Palermo.
La mostra rimane aperta ai visitatori tutti i giorni fino al 3 Febbraio 3013.