La pena più alta (13 anni e 6 mesi) è stata inflitta a Cosimo Moceri, mentre 8 anni e 30 mila euro di multa è la condanna stabilita per Gavino Frau, latitante, ed Enrico Muzzolini. A 4 anni è stato condannato Paolo Messina, 56 anni, di Campobello di Mazara, ritenuto capo dell'organizzazione. Per alcune accuse, è stato prosciolto per 'ne bis in idem'. Assolti Tommaso Iacomino, latitante in Sudamerica, e Antonio Del Duca, accusato di cessione di armi. Per ne bis in idem è stato prosciolto Konrad Goeller. Il processo, istruito dal pm Geri Ferrara, nasce da un'indagine che portò in cella anche l'assistente parlamentare di un deputato di Parma, Perla Genovesi. La donna diventò poi una testimone e, oltre a raccontare dei traffici di droga, riferì di festini hard nella villa di Berlusconi di Arcore ai quali avrebbero partecipato anche escort. Nei tabulati telefonici risultano 48 telefonate di Perla Genovesi ad Arcore. Durante le indagini gli investigatori attraverso le intercettazioni, rese complicate dall'utilizzo di utenze straniere che venivano continuamente sostituite, sono riusciti a ricostruire diverse fasi delle consegne delle partite di cocaina e a sequestrarne circa 20 kg. Secondo i pm che hanno istruito il caso (alle indagini ha preso parte pure Marcello Viola, oggi procuratore capo a Trapani) dietro al traffico di droga c'era un'organizzazione che attraverso società di import-export appositamente costituite, era in grado di far giungere dal Perù e dalla Colombia, attraverso Spagna e Olanda, fino in Sicilia e nel Nord Italia grossi quantitativi di cocaina purissima. La droga veniva poi venduta sulle piazze della Sicilia occidentale e dell'Emilia Romagna da affiliati all'organizzazione. Durante l'indagine, i carabinieri hanno sequestrato circa 20 chili di cocaina.
CONDANNATA SPACCIATRICE MARSALESE. Giusy Angileri, 22 anni, marsalese, è stata condannata ad un anno ed otto mesi di reclusione ed al pagamento di una multa di duemila e seicento euro per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente. La sentenza è stata emessa dal gup di Trapani Antonio Cavasino. La giovane, assistita dall'avvocato Francesca Frusteri, ha chiesto di definire la sua posizione con il rito del patteggiamento beneficiando di una riduzione di pena.
Giusy Angileri fu fermata, il 31 ottobre scorso, dalla polizia, con altre due persone, dopo un inseguimento in autostrada. Il blitz scattò dopo una serie di appostamenti e pedinamenti. Giusy Angileri e Alfredo Energico, separatamente giudicato, furono intercettati dalla polizia a Palermo, dove si erano recati per rifornirsi di droga. I due giovani, ignari di essere pedinati, dopo l'acquisto della sostanza stupefacente lasciarono il capoluogo siciliano a bordo di un taxi per fare ritorno a Trapani.
Al volante dell'auto c'era un palermitano, Daniele Testagrossa, anch'egli separatamente giudicato. Alla vista dei poliziotti, allo svincolo di Fontanasalsa, l'autista, anziché fermarsi e accostare, su istigazione di Angileri ed Energico, effettuò una repentina inversione di marcia per imboccare nuovamente l'autostrada con direzione Palermo. Nel corso del successivo inseguimento l'uomo tentò anche di speronare l'auto della polizia. Bloccati e sottoposti a perquisizione, Giusy Angelo e Alfredo Energico furono trovati in possesso di un quantitativo di eroina. Secondo gli investigatori, la droga era destinata allo spaccio.