Secondo la Procura avrebbe inviato due lettere anonime al Comando generale della Guardia di Finanza di Roma attribuendo alcuni reati falsi ad un collega. Il militare è difeso dall'avvocato Paolo Paladino, e l'avviso di garanzia è scatta dopo una perizia grafica che avrebbe confermato la corrispondenza della stessa mano che ha scritto l'indirizzo della busta con altri scritti di Angileri. Angileri, attualmente in servizio presso la Compagnia in Via Alcide De Gasperi era, fino a un anno fa, uno degli uomini della unità di polizia giudiziaria della Guardia di Finanza presso la Procura di Marsala, guidata dal maresciallo Antonio Lubrano. Per competenza territoriale, la Procura di Marsala ha trasferito il fasciolo a Roma.
PARTANNA. Tre minorenni di Partanna, tutti diciassettenni, G.G. T.M e C.F. le iniziali, sono stati assolti anche in Appello presso il Tribunale per i minorenni dall'accusa di stupro di gruppo. I giudici di secondo grado hanno confermato la sentenza di assoluzione che era stata emessa dal giudice per le udienze preliminari in primo grado e contro la quale i Pm avevano presentato ricorso. Gli imputati erano assistiti dagli avvocati Gianni Caracci e Rosa Salvo. I fatti risalgono al 2008. A presentare la denuncia furono i genitori della ragazzina, allora quattordicenne, che racconto di avere avuto un appuntamento con i tre ragazzi, che l'avevano costretta a seguirla nello scantinato di una chiesa dove, legata e imbavagliata ad una sedia, avrebbero abusato di lei. L'indagine, condotta dai Carabinieri di Partanna, però, portò a conclusioni diverse: innanzitutto, le contraddizioni della ragazza. Poi, la visita ginecologica, che escluse qualsiasi violenza. Altre contraddizioni sono poi emerse nel corso del processo e nell'incidente probatorio.
VIOLENZA SESSUALE. Avrebbe abusato sessualmente sia del figlio minore, palpeggiandolo nelle parti intime, tentando di violentare anche la figlia della sua ex convivente. Sono queste le pesanti accuse mosse a un marsalese (G.G.) processato in Tribunale dopo la denuncia della ex compagna. L’indagine, coordinata dal pm Dino Petralia, è stata svolta dalla polizia. Ad insospettire la donna è stato il fatto che il figlio non voleva più far visita al padre e rimanere solo con lui. Con l’aiuto di una psicologa la mamma è riuscita a farsi raccontare quanto accadeva nell’abitazione dell’ex marito.