Questa trasparenza, applicata alla politica, vuol dire che il pubblico potere deve far vedere all'esterno quello che avviene dentro il Palazzo, in modo che i cittadini siano consapevoli non solo delle decisioni, ma anche di come ci si é arrivati.
A parte l'incerto esito della trasparenza in Russia, la parola ebbe subito un impatto mediatico, e gli italiani, spesso copioni di parole di altre lingue, se ne impossessarono subito. Non dico, poi, quanto questa trasparenza sia piaciuta ai politici nostrani. E' entrata nei programmi di tutti i partiti, ed é stata il vessillo di ogni discesa o salita in politica. Ogni politico italiano non sente di offrire agli elettori un programma completo, se non lo condisce con il principio di trasparenza. Insomma, il termine in politica equivale al Vim in casa, quel rinomato prodotto che pulisce i vetri.
Anche il nostro sindaco, Giulia Adamo, ama la trasparenza, e la legalità. Tutte e due belle parole, dense di significato. Sono talmente necessarie nell'operare pubblico che rasentano l'ovvio, e spesso per questo sono dimenticate. Se una cosa é ovvia, va da sé che non é necessario richiamarla sempre. E' importante, sappiamo che tutti ne sono convinti, a che giova pensare di applicarla? Sarà applicata automaticamente. Eppure, non va esattamente così, almeno al Comune di Marsala.
Pochi mesi dopo il suo insediamento, il neo sindaco, Giulia Adamo, si é infuriata con l'Ufficio tecnico comunale, e con il suo dirigente, per un caso che avrebbe fatto indignare ogni sindaco che si rispetti. Dopo pochi mesi che era stata aperto al pubblico il Viale Isonzo, dopo lavori stradali, é stato chiuso di bel nuovo perché si é dimenticato di interrare alcuni cavi della luce o del telefono, o qualcosa di simile. Le cronache riportano che il sindaco fece un urgente sopralluogo, arrabbiandosi giustamente non poco, e avviando un procedimento disciplinare nei confronti del dirigente dell'Ufficio. Lessi la notizia con soddisfazione. Infatti, scavare di nuovo una via per interrare cavi che avrebbero potuto essere messi durante l'esecuzione dei primi lavori, é qualcosa che fa dubitare della capacità di chi conduce le opere. Bisognava dare un segno che non si possono buttare così i soldi pubblici, facendo due volte lavori che si potevano fare una sola volta. Il sindaco ha dato un segno tangibile di serietà, dichiarando di avviare un procedimento disciplinare nei confronti dell'incapace. Di solito questi procedimenti durano alcuni mesi, e poiché sono passati alcuni mesi, vorremmo sapere l'esito di quel procedimento. Per la trasparenza, naturalmente.
Un altro caso. Dopo un'attesa decennale - altri comuni della provincia, più piccoli del nostro ne sono stati dotati da anni - finalmente é stato aperto in città, in via Dante Alighieri, un grande negozio di elettrodomestici e di prodotti per la casa. Benché in tempi di crisi, i marsalesi ci sono andati numerosi a fare acquisti, che prima andavano a fare a Trapani o a Castelvetrano. Questo negozio, che é del Gruppo Papino, offre davvero buone occasioni. Sennonché grande é stata l'incertezza dei marsalesi quando hanno visto o sentito o letto che i vigili urbani hanno ordinato la chiusura del negozio per irregolarità. Il sindaco, interessato al caso, promise un suo pronto intervento. Il negozio fu riaperto dopo alcuni giorni. Il sindaco avviò una indagine interna per accertare le cause dell'intoppo della provvisoria chiusura del negozio. Anche in questo caso l'apertura della indagine interna é stata una decisione opportuna a salvaguardia della trasparenza. Cosa ci sta sotto quella repentina chiusura? A quanto pare senza solide basi, se il negozio é stato riaperto dopo l'intervento (benedetto) del sindaco. Anche riguardo a questo fatto sono passati alcuni mesi, e vorremmo sapere l'esito dell'indagine interna. Per la trasparenza, naturalmente.
Leonardo Agate