Infatti, dal verbale della seduta del 16 ottobre scorso della VI commissione “Problematiche del territorio urbano” si legge chiaramente che la proposta di istituire autobus appositi per gli immigrati richiedenti asilo del CARA di Salinagrande non è stata avanzata dal presidente Vassallo. A proporre i “bus per neri” è stato un altro consigliere, Pietro Cafarelli, originario di Paceco (MPS) e amministratore di una catena di supermercati. Nel verbale, il consigliere rileva il “clima di tensione” sulla tratta, nonché come gli immigrati “disturbino frequentemente sia i viaggiatori che il conducente” e il fatto che questo “potrebbe, prima o poi, portare ad episodi spiacevoli”.
Per Cafarelli, dunque, “sarebbe opportuno istituire servizi di trasporto dedicati esclusivamente agli immigrati ai fini di scongiurare pericoli di ordine pubblico”, come si legge nel verbale. Come del resto abbiamo scritto domenica, il presidente dell’Atm Riccardo Saluto ha ricordato alla commissione che il bus navetta istituito negli anni passati (e di cui parla anche il sindaco Vito Damiano nel suo comunicato stampa) era a carico della Prefettura, non della municipalizzata che non ne avrebbe la competenza, ed è stato sospeso per ragioni di costi. Inoltre, risale a un periodo di particolare sovraffollamento del CARA e la sua stessa messa in atto, a detta degli esperti, andrebbe contro le iniziative di integrazione proposte dagli operatori del Centro.
Nelle ultime ore, il consigliere comunale e dipendente Inpdap Andrea Vassallo (autore sia del verbale della commissione che del comunicato stampa) sta dichiarando alla stampa che non è affatto razzista. La discutibilissima proposta di creare dei bus appositi per gli immigrati ospiti del CARA di Salinagrande ha fatto il giro dello stivale, rimbalzando su testate e telegiornali nazionali. Il consigliere socialista ha anche precisato che il senso del testo è stato frainteso (anche se ammettiamolo, non è poi tanto fraintendibile): “Opportuno sarebbe, a parere della Commissione, valutare l'ipotesi di istituire un servizio di trasporto esclusivamente dedicato ad essi [gli immigrati, Ndr], da sottoporre a controllo da parte della polizia, al fine di scongiurare i pericoli di ordine pubblico che potrebbero malauguratamente ingenerarsi.” Anche in questo caso è interessante notare l’uso dei tempi e modi dei verbi, come per quanto riportato nel verbale dalle parole di Cafarelli: parrebbe che finora episodi spiacevoli tanto gravi non se ne sono verificati.
Dal verbale riusciamo a confermare, inoltre, quanto dichiarato sui social network e in giro per la rete da alcuni consiglieri membri della commissione: in effetti sia Ninni Passalacqua (PD) che Francesco Salone (PDL) erano assenti. Con loro il compagno di partito di Vassallo, Francesco Briale, e Domenico Ferrante del gruppo misto, tra l’altro quest’ultimo originario di Salinagrande. Ferrante già in passato più volte ha esposto i disagi degli abitanti della frazione nella convivenza con gli immigrati con toni molto duri.
Vassallo, eletto sei mesi fa, se davvero non è razzista come dice, allora ha commesso forse un errore da principiante: su una faccenda così delicata e una proposta così discutibile (per usare un eufemismo), ha scritto come se si trattasse di una richiesta avanzata da tutta la commissione e dal suo presidente, esponendosi agli attacchi mediatici. A Trapani Rifondazione Comunista, dopo avere appeso uno striscione a Palazzo Cavarretta finito sulle colonne elettroniche di Repubblica.it, si è unita formalmente al coro di chi chiede le dimissioni di Vassallo.
Dal canto nostro, siamo sempre a disposizione per eventuali smentite o chiarimenti dei diretti interessati, e restiamo in attesa della seduta consiliare del 14 gennaio, dove probabilmente si trascineranno strascichi della vicenda.
Marco Rizzo