Sono alcuni dei punti del piano che da oggi dovrebbe rivoluzionare uno dei totem della pubblica amministrazione in Sicilia: la casta intoccabile dei dirigenti della Regione Siciliana. Il piano di Crocetta è stato portato in Giunta dall'assessore al personale, Patrizia Valenti. Modificherà radicalmente la mappa della burocrazia di tutti gli assessorati e gli uffici collegati. Anche perchè contestualmente l’assessorato ha emanato la prima circolare attuativa della legge che dispone la possibilità di trasferire d’ufficio i dipendenti regionali. La rotazione e i tagli per i dirigenti scatteranno a marzo. In giunta è arrivato il blocco dei rinnovi degli incarichi in scadenza il 31 dicembre: una mossa che riguarda un migliaio dei 1.800 dirigenti (di terza fascia) degli assessorati, quelli che guidano gli uffici interni ai dipartimenti. Da qualche giorno i dirigenti generali, cioè i massimi vertici amministrativi, avevano iniziato a pubblicare atti di interpello per chiedere ai dirigenti intermedi la disponibilità a trasferirsi nei posti resi vacanti dallascadenza della maggior parte degli incarichi attuali. I contratti che assegnano le dirigenze durano normalmente da 2 a 7 anni (indipendentemente dall’assunzione a tempo indeterminato): la maggior parte, come detto, è scaduta ieri, 31 Dicembre. Ma in questa fase si è inserita una direttiva che Crocetta ha emanato circa un mese fa e che prevede il taglio a questi stessi 1.800 dirigenti del 20%del salario accessorio. Per evitare di confermare per 2 o 7 anni le vecchie indennità accessorie, la Valenti ha deciso di prorogare gli attuali incarichi di tre mesi. Nel frattempo sono già state date all’Aran, l’Agenzia per la contrattazione nel pubblico impiego, le direttive per convocare i sindacati e concordare la riduzione del salario accessorio.
Il salario accessorio è una parte della busta paga che non è uguale per tutti i dirigenti intermedi: a seconda dell’ufficio che guidano può valere da 0 a 3.863 euro lordi all’anno, da 3.863 a 15.494 euro lordi all’anno o, al massimo, 23.340 euro all’anno. Mentre i dirigenti generali, sempre per la stessa decurtazione, perderanno
all’atto della firma del nuovo contratto il 20% di 51 mila euro annuali.
E i capi di gabinetto hanno un salario accessorio da 43.899, anche questo da tagliare del 20%.
Un'altra circolare permette a ogni dirigente di trasferire i dipendenti.
È la prima parte dell’attuazione di una legge varata mesi fa, che punta ad abolire la procedura dell’atto di interpello (cioè la richiesta a ogni dipendente di accettare
il trasferimento). Questa prima circolare prevede che «per esigenze tecniche, organizzative e produttive i dipendenti sono tenuti a effettuare la prestazione in luogo
e sede diversi a prescindere da istanze specifiche dell’interessato ». Questo primo provvedimento consente la mobilità d’ufficio all’interno di uffici di uno stesso assessorato. Adesso arriverà la circolare attuativa che estenderà i trasferimenti d’ufficio anche da un assessorato all’altro.
Via libera anche ai trasferimenti di dirigenti dalla Regione ai Comuni.
È un altro dei provvedimenti sollecitati da Rosario Crocetta pochi giorni dopo l’insediamento per alleggerire gli organici regionali, anche se la spesa inizialmente non calerà perchè la Regione garantirà il vecchio compenso al dirigente uscente.
Il provvedimento è stato firmato da Giovanni Bologna, capo del Personale della Regione. Concordato con Anci e Unione Province, prevede che gli enti locali diano
pubblicità ai posti da dirigente che si liberano nelle loro piante organiche. Sindaco o presidente della Provincia dovranno anche dichiarare la disponibilità ad
assumere in via definitiva, dopo un primo biennio, chi transiterà dalla Regione.
Ottenuta la mappa dei posti liberi, l’assessorato regionale alla Funzione pubblica raccoglierà le istanze dei dirigenti regionali interessati a cambiare sede: possono farlo solo quanti hanno ancora almeno 4 anni di lavoro prima della pensione. Chi chiede il trasferimento dovrà preventivamente accettare che al termine del primo biennio scatti il trasferimento definitivo al Comune o alla Provincia.
In presenza di più domande per lo stesso posto, la Regione privilegerà i dipendenti più anziani o con maggiore anzianità contributiva.