Nulla di nuovo è emerso comunque dall'incidente probatorio. La ragazzi ha infatti confermato le precedenti dichiarazioni: «Sono stata molestata e abusata da entrambi». I presunti «orchi» sono Giuseppa Signorelli, 50 anni, e Vincenzo Galfano, di 48, rispettivamente ex responsabile dell'unità assistenziale e bidello dell'Istituto Rubino, accusati di «violenza sessuale continuata e aggravata di gruppo in danno di una minorenne». Entrambi sono agli arresti domiciliari dallo scorso 3 ottobre. Ad eseguire il provvedimento restrittivo, in esecuzione di un ordine del gip Parrinello, che accolse la richiesta del pm Dino Petralia, fu la polizia. Nell'incidente probatorio, la giovane ha anche confermato un particolare che potrebbe rivelarsi decisivo in favore dell'accusa. Ha detto, infatti, che il bidello avvertiva dolori alle «parti intime». Infatti, a quanto pare, Galfano avrebbe dei problemi ai testicoli. Per la difesa, però, la ragazza avrebbe fornito «pochi dettagli». E per questo i legali hanno annunciato che chiederanno la revoca dei domiciliari. Una richiesta, però, già respinta dal Tribunale del Riesame, davanti al quale l'impianto accusatorio è apparso solido.
COLTIVATORI DI CANNABIS RIMESSI IN LIBERTA'. Sono stati rimessi in libertà due marsalesi, Giuseppe Vanella e Pietro Clemenza, rispettivamente di 36 e 34 anni, i quali erano stati arrestati dai carabinieri della Compagnia marsalese con l’accusa di coltivazione di canapa indiana. «Per il Tribunale della libertà - spiega l’avvocato difensore Luigi Pipitone - non c’è pericolo di reiterazione del reato».
Un mese fa il giudice per le indagini preliminari Annalisa Amato aveva stabilito che entrambi dovessero rimanere agli arresti domiciliari. La piantagione scoperta dai carabinieri (63 arbusti) era all’interno di una serra in contrada Bambina, nel versante sud marsalese.