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20/12/2012 05:24:50

Omicidio Cucchiara, nuova udienza. Minacce ai colleghi, condannato ispettore di polizia

Saranno chiamati a deporre in aula altri testi.

MINACCE. Pietro Amodeo, ispettore della polizia di Stato, è stato condannato, dal giudice Benedetto Giordano, a quattro mesi di reclusione, con la concessione della sospensione condizionale, per minaccia a pubblico ufficiale. Avrebbe minacciato due colleghi che stavano elevando una multa ad un amico.  Assolto, invece, l'amico del poliziotto, l'avvocato Angelo Passalacqua, finito sotto processo insieme con lui con la medesima accusa.L'episodio era accaduto il 7 dicembre del 2008 fa in via Marsala, a Trapani. «Durante il normale servizio notammo lungo la strada un'auto che ostruiva il passaggio», ha riferito l'assistente capo Nicolò Cusumano. «Scesi dalla vettura e chiesi al proprietario, che poi identificammo nell'avvocato Angelo Passalacqua, di spostare il mezzo. Egli mi assicurò che avrebbe provveduto ma non lo fece. Quando, alcuni minuti dopo, lo sollecitai a spostare l'auto mi rispose che avrebbe chiesto l'intervento del suo amico Pietro. Pochi minuti dopo vidi arrivare l'ispettore. Dapprima tentò di convincermi a non elevare la multa e poi mi disse di stare attento a ciò che scrivevo e facevo». L'assistente Giovanni Battista Maiorana, chiamato a deporre nell'ambito del processo, ha confermato la versione fornita dal collega.  Secondo la difesa, l'avvocato Angelo Passalacqua avrebbe chiesto l'intervento dell'amico non per evitare la multa ma per avvalersi della sua testimonianza in vista di un possibile ricorso. Il giudice, dopo avere sentito i testi e vagliato gli atti, ha deciso di condannare il solo ispettore e di assolvere l'avvocato. «Il fatto - ha stabilito - non sussiste».  

IMMIGRAZIONE CLANDESTINA. Prima condanna a Trapani nell'ambito dell'inchiesta sul giro di clandestini romeni. Giacomo Amoroso ha avuto inflitta una pena di un anno ed otto mesi ed una multa di 55 mila euro per favoreggiamento dell'immigrazione irregolare. La sentenza è stata emessa dal giudice per le udienze preliminari Lucia Fontana. L'uomo, che ha chiesto di definire la sua posizione con il rito abbreviato, ha beneficiato della riduzione di un terzo della pena e della concessione della sospensione. Altri undici indagati erano stati già rinviati a giudizio nelle settimane scorse. L'inizio del processo è previsto per il prossimo 17 gennaio dinanzi il Tribunale di Trapani. Le indagini erano state avviate sette anni fa a seguito della denuncia di una cittadina romena. La donna rivelò l'esistenza di un'organizzazione che agevolava l'ingresso e la permanenza in Italia di clandestini dalla Romania. Molti arrivavano muniti solo del permesso turistico. Venivano impiegati in nero presso abitazioni private o nei campi, senza alcuna tutela o garanzia, anche per 14 ore al giorno, con retribuzioni che non superavano i 500 euro mensili. Ad ogni lavoratore veniva richiesto il pagamento di una somma di denaro per l'intermediazione svolta. Talvolta, è emerso nel corso delle indagini, non potendo saldare il debito contratto con l'organizzazione al momento dell'arrivo in Italia, i lavoratori venivano privati del passaporto.



Giudiziaria | 2024-07-23 17:32:00
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