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17/12/2012 06:38:58

Ecco i redditi degli assessori di Marsala. Il Sindaco Adamo ancora non ha fornito la dichiarazione

La prima cosa da notare è che manca il Sindaco Giulia Adamo tra i redditi consegnati al protocollo del Comune di Marsala. Per non incorrere in sanzioni il primo cittadino ha tempo fino al 31 Dicembre per rendere pubblica la sua situazione patrimoniale e reddituale. Da sottolienare poi l'assenza della dichiarazione  di Oreste Alagna, che è assessore e consigliere, e che non ha prodotto nulla nè in una nè nell'altra carica.
Cominciamo da un ex assessore, Giovanni Sinacori. E’ stato silurato da Giulia Adamo in una vicenda che avrà anche strascichi  giudiziari, ma aveva già presentato la sua dichiarazione. E’ sposato, ha due figlie e due fabbricati. Dichiara un reddito da lavoro dipendente di 40.468 euro, e scarica 2.848  euro di assicurazione sulla vita, 541 euro di spese sanitarie, 956 euro di spese per istruzione
Il più povero tra tutti gli assessori è, finora, l’architetto Benny Musillami. E’ nudo proprietario di una mezza casa in contrada Spagnola, che dà un reddito di 619,75 euro. Poi ha tanti pezzi di terreno e vigneti, una vespa, un’autovettura. Scarica contributi previdenziali per 5535 euro.  L’attività professionale fa guadagnare a Musillami 29.269 euro. Però spende per compensi a terzi 8.406 euro, e poi scarica spese per 13.578 euro. Con le ulteriori deduzioni il valore della produzione è di 6191 euro.
Patrizia Montalto, avvocato, possiede sei fabbricati in comproprietà per un totale di 1236 euro di reddito. Per redditi assimilati a quello da lavoro dipendente (l’anno scorso Montalto era assessore provinciale) guadagna 42.768 euro. Il totale imponibile è di 44.024 euro. Il marito, Michele De Bonis, pediatra, dichiara l’altra metà dei sei fabbricati della moglie – e dunque altre 1310 euro di reddito– e compensi professionali per 112.000 euro. Da questi deve sottrarre spese per 2019 euro, più spese per dipendenti pari a 6137 euro. Il totale delle spese è di 12.000 euro. Il reddito loro scende dunque a 99.299 euro. Tutto alla fine viene 92.686 euro.
Antonio Vinci, vicesindaco, ragioniere in forza al Comune di Mazara del Vallo, ha un regime di separazione dei beni con la moglie, Antonia Anselmi. Dichiara 433,00 euro da reddito di fabbricati, 22.830 euro da reddito di lavoro dipendente, 17.555 euro da reddito altro (l’attività di consigliere comunale esercitata nel 2011), per un totale di 40.443 euro. Vinci in particolare ha quattro fabbricati ed altri tre ne ha la moglie. Scarica 256 euro di spese per l’assicurazione sulla vita.
Eleonora Lo Curto, dirigente scolastico ed ex deputato, ha a carico il marito Pasquale Surace ed il figlio. Dichiara un reddito da lavoro dipendente di 48.654 euro. Nell’Irpef 2012 va a credito di imposta di 546 euro. Scarica 550 euro di spese di istruzione. Dichiara di non avere immobili, né azioni di società, ma dichiara un’autovettura Audi A6.
Non sono pervenute le dichiarazioni di Antonella Genna, Giulia Adamo, Oreste Alagna. Hanno tempo fino al 31 Dicembre. Noi aspettiamo, come previsto dall'articolo 12 della legge n. 441 del 5 luglio 1982.  La normativa nazionale prevede l’obbligo per tutti gli eletti di pubblicare i propri redditi e patrimoni oltre a quelli dei propri familiari diretti, come il coniuge ed i figli conviventi. Tale previsione legislativa ha l’obiettivo di introdurre criteri di trasparenza nella pubblica amministrazione in modo tale che ogni cittadino possa valutare, per quanto possibile, che eventuali arricchimenti siano solo il frutto lecito del proprio lavoro e del proprio impegno pubblico.

Una curiosità: il Partito Democratico ha introdotto un Codice di responsabilità degli eletti e degli amministratori democratici ed è obbligatorio per tutti gli iscritti al Partito Democratico che ricoprono incarichi di governo ed altre cariche politiche elettive in amministrazioni ed enti pubblici, a livello centrale e locale. Tale codice impone la “Pubblicazione su Internet dei dati relativi alle attività professionali svolte, agli incarichi ricevuti, ai possibili conflitti di interesse, ai redditi e più specificamente al “bilancio dell’attività politica (compensi per incarichi politici, costi connessi allo svolgimento dell’attività)”. Ma non risulta che tra gli amministratori o gli eletti del Pd nel nostro territorio ci sia chi rispetta questa norma...
 



Inchieste | 2024-11-16 06:00:00
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