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14/12/2012 05:43:36

Violenza sessuale alla moglie: condanna ad otto anni. Abusi alla figlia dei vicini: rinvio a giudizio

Il marito, un uomo di 58 anni, è stato ora condannato dal Tribunale ad otto anni di reclusione per violenza sessuale e maltrattamenti in famiglia. La vicenda s'è consumata a Buseto.
La donna cinquantotto anni, madre di cinque figli, è stata sottoposta per diversi anni dal marito a continui maltrattamenti. Ai giudici ha raccontato di essere stata più volte picchiata dal coniuge. Una vicenda maturata in un ambiente degradato. In casa, ha spiegato, non circolavano molti soldi. Il marito non le dava neanche il denaro necessario per l'ordinaria gestione familiare. In casa mancavano anche i generi di prima necessità.E' stata costretta a chiedere aiuto ai suoi genitori. Senza il loro supporto, ha detto ai giudici, avrebbe patito la fame. In diverse occasioni, inoltre, sarebbe stata anche sottoposta ad abusi sessuali. Il marito, incurante del suo esplicito dissenso, l'avrebbe presa con la forza tenendola ferma e tappandole la bocca per impedirle di urlare.  Umiliazioni e violenze senza fine. Per mesi Anna ha subito in silenzio, senza avere il coraggio di ribellarsi. Alla fine, ormai provata, ha deciso di rivolersi ai carabinieri. Chiamata a deporre nell'ambito del processo ha confermato le terribili violenze a cui è stata sottoposta per lungo tempo dal coniuge. Ora il marito è stato condannato.

 ABUSI. Avrebbe abusato della figlia di una coppia di vicini. S'è aperto , dinanzi il Tribunale il processo a carico di un uomo, A.M, accusato di violenza sessuale su minore. Il procedimento scaturisce da una denuncia presentata dai genitori della vittima. La bambina aveva confermato di avere subito degli abusi. Il Pm ha depositato ieri il verbale e tutti gli atti relativi all'incidente probatorio. Non sarà necessario sentire la minore. Il suo nome era incluso nella lista dei testi depositata dalla difesa. Il pubblico ministero s'è opposto. Il Tribunale non ha ammesso l'audizione. Il processo è stato rinviato al 26 febbraio per l'audizione dei testi. I primi saranno i genitori della bambina ed un ispettore della polizia.

PROSTITUZIONE. Si aggrava la posizione degli alcamesi Giovanni Marcantonio e Stefano Cruciata, accusati di avere favorito la prostituzione di due donne sudamericane. Il Pm Andrea Norzi nell'ultima udienza del processo ha contestato  agli imputati di avere sfruttato anche una terza prostituta. La nuova contestazione è stata avanzata dopo l’audizione di una sudamericana. Veronica, così si fa chiamare, ha riferito di avere esercitato la prostituzione in una casa ad Alcamo Marina, reperita da Giovanni Marcantonio. «Io vivo a Genova. Vengo in Sicilia per prostituirmi. Marcantonio mi ha contattata. Mi ha offerto una casa. Mi ha detto che avrei dovuto dargli tremila euro per tre mesi. Ma dopo quindici giorni mi ha sbattuta fuori tenendosi i duemila euro che gli avevo già consegnato». Secondo la donna,
analogo trattamento avrebbero ricevuto una cugina ed un’altra sudamericana. Veronica ha invece escluso ogni coinvolgimento dell’altro imputato nell’attività di prostituzione. Dalle intercettazioni effettuate dai carabinieri emergerebbe invece un coinvolgimento dell’imputato. Il processo proseguirà il prossimo 21 gennaio.