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14/12/2012 05:30:26

Processo Messina Denaro +13. Leuci: "Vaccarino e Panicola si scambiarono dei pizzini"

 Leuci:  "Nel 2006 ero alla squadra mobile di trapani. Il 14 luglio di quell'anno a seguito delle intercettazioni tra Vaccarino Antonino e tale Giuseppe, che comunicava da una utenza telefonica intestata al Ministero dell' Interno, dovevamo riscontrare un incontro alle 21/21:30 tra il Vaccarino e  il Panicola. Oltre  personale della squadra mobile di Trapani, c'erano uomini del Servizio Centrale Operativo di Palermo e Roma.

Alle 21.00 passavo con l’autovettura sia nei pressi del Cinema Samafè che nelle strade limitrofe. Alle 21.25 di fronte all’ingresso del cinema Samafè di Triscina  ho visto la vettura che era in uso al Vaccarino. Non c’era nessuno e il personale che era all'interno mi confermava che il Vaccarino era nei pressi della biglietteria del cinema. In una villetta vicina vi erano le vetture di Panicola Vincenzo. Ho visto Vaccarino alle 22.30 uscire dal cinema e andare in auto, do ve ha lasciato qualcosa, dopo è rientrato al cinema per uscirne alle 23.00. Dall’intercettazione del Vaccarino ho saputo che c’era stato il passaggio di uno più pizzini contenenti dei messaggi". 

Riprende questa mattina a Marsala, il processo al boss latitante Matteo Messina Denaro e a tredici suoi presunti fiancheggiatori. Oggi saranno ascoltati Caltagirone, Di Maria, Giorgi, Stallone e Leuci.

 

 Nel corso dell’ultima udienza è stata acquisita agli atti una nuova relazione di trascrizione delle intercettazioni depositata dal perito Caiozzo e sono stati escussi i testimoni citati dalla difesa. Tra i testi della difesa di Cangemi ha depositato Vincenzo Mangione, lavoratore in un bar di Partanna  e  conoscente dell’imputato.  Il padre di Mangione si occupa dell’orto del  vicino di casa Diego Cudia, e della stessa abitazione il factotum è l’imputato Cangemi. Altra testimonianza è stata resa  da Antonino Ramo, di professione elettricista. Ha risposto alle domande sui lavori fatti nella casa del Cudia (ha installato un impianto d’allarme) e per questi lavori è entrato in contatto con il Cangemi che teneva le chiavi dell’abitazione. Il teste ha confermato di conoscere l’imputato da tanti anni.

Giovanni Morsello è un altro testimone, vicino di casa della villa del Cudia e anche lui come il Ramo ha svolto e svolge dei lavori (stavolta) di giardinaggio nella stessa proprietà. Dopo è toccato alle difese degli imputati Sammartano e Stallone. Sono stati sentiti: Salvatore Gerardi, edicolante, residente a Campobello di Mazara che ha la sua edicola sia a Campobello che a Tra Fontane, vicino al Bar Mcone delle sorelle Accardi, mogli degli imputati Giovanni Stallone e Filippo Sammartano. E ancora i testi Giuseppe Accardo,  titolare del Bar Italia ’82 a Tre Fontane, poi venduto alle sorelle Accardi, e Paolo Bono, titolare del Bar Valentino di Campobello,  anche questo venduto alle consorti dei due imputati.

Carlo Rallo