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13/12/2012 07:11:33

Omicidio a Mazara. Un giovane tunisino uccide un connazionale: "Non sopportavo le sue avance"

 I carabinieri hanno fermato un giovane di 20 anni, connazionale della vittima, che avrebbe confessato il delitto. L'omicidio è avvenuto in un appartamento della Casbah, quartiere popolato da extracomunitari. Il movente sarebbe a sfondo sessuale. Le indagini sono coordinate dal sostituto procuratore di Marsala, Dino Petralia.

Le iniziali della vittima sono B.K.M..  L' accoltellamento  è avvenuto in un’abitazione di via Origliano n. 22. Lì alle 22:00 veniva richiesto l’intervento dei Carabinieri e del 118. A richiedere il soccorso era stato un amico, che con lui stava trascorrendo una serata in compagnia. In base alle dichiarazioni di A.A., giovane tunisino mazarese di anni 28, lì presente al momento dell’intervento  dei Carabinieri di Mazara del Vallo, due giovani maghrebini sconosciuti avrebbero fatto ingresso nell’abitazione e, dopo una breve discussione con la vittima, l’avrebbero accoltellata una prima volta alla coscia e poi, inseguito fino in camera da letto, un seconda volta gluteo. Subito dopo i due si sarebbero dati alla fuga.

Ma immediati accertamenti anche consentivano di ricostruire un quadro progressivamente sempre più distante dalla versione fornita da A.A.. Infatti, sulla base del sopralluogo effettuato e degli accertamenti esperiti, appariva inverosimile che la vittima fosse stata accoltellata al piano inferiore della propria abitazione per poi fuggire al piano di sopra in camera da letto, in quanto le tracce ematiche disegnavano una situazione differente. Nell’arco di poche ore permettevano ai militari del Nucleo Operativo e Radiomobile e della Stazione di Mazara del Vallo di ricostruire una scena del crimine molto diversa dalla versione del ventottenne. L’elemento di svolta delle indagini è stato il ritrovamento dell’arma del delitto, un coltello da pescatore della lunghezza di 18 cm di cui 9 di lama, intriso di sangue. Questo elemento, unitamente alle striature di sangue presenti sui jeans di A.A., segno di un maldestro tentativo di ripulire il coltello, facevano concentrare le attività di indagine proprio sul testimone. A.A., sentendo la stretta della verità, ha quindi confessato confermando dapprima di fronte ai militari dell’Arma e successivamente e formalmente davanti al Sostituto Procuratore della Repubblica di Marsala Dottor Bernardo PETRALIA, alla guida delle indagini, di essere l’autore dell’omicidio di B.K.M..

I due si sarebbero incontrati occasionalmente nel centro di Mazara del Vallo e la vittima aveva invitato A.A. presso la sua abitazione per consumare un pasto frugale e bere del vino. Durante la serata, però, B.K.M. assumeva un atteggiamento eccessivamente intimo e confidenziale con il giovane tunisino. Nonostante il rifiuto netto del giovane le avances sono continuate, finché A.A. esasperato ha avuto una colluttazione con l’amico e lo ha attinto con due coltellate, una al gluteo e una alla coscia, la seconda fatale: nel giro di pochi minuti B.K.M. è morto dissanguato.

Colto da un forte ripensamento e senso di pietà per l’azione portata a termine, A.A. cercava disperatamente di rianimare la vittima facendo anche intervenire personale sanitario del 118, che giunto sul luogo del delitto non poteva fare altro che constatarne il decesso.