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11/12/2012 05:39:57

Presentato il documentario di Giovanni Montanti su Marsala. Ma quanti monumenti nel degrado in città...

 Questo cortometraggio dura piacevolmente mezz'ora. Vi si vedono, in belle inquadrature, lo Stagnone e la città dall'alto, le chiese principali, i palazzi storici, le vie e le piazze. La voce narrante é di Giancarlo Cara, molto netta. Le immagini sono state girate e montate, molto bene, da Gianni Basciano. Nella sala della giunta erano presenti i rappresentanti della stampa locale, e alcuni cittadini interessati. C'era il sindaco, Giulia Adamo, anche se non si é trattenuta. Ma é rimasta l'assessore alla Cultura, Eleonora Lo Curto, che alla fine della visione ha ringraziato il regista e presentatore, dichiarando che spera, nonostante questi chiari di luna sulle finanze comunali, di poter comprare un certo numero di copie del cortometraggio per le scuole.
Il cortometraggio, comunque, sarà prossimamente in vendita nelle due librerie della città.
L'intenzione dell'assessore lo Curto é buona, e speriamo che possa essere realizzata. E pure condivido quello che l'assessore ha detto riguardo alla cultura: deve essere il mezzo di elevazione della società.
A questo punto potrei chiudere questo resoconto, se non fosse per il mio amore per questa città, che non é inferiore a quello che nutre l'assessore.
Stamattina nella sala della giunta é stato interessante. Anche se quasi tutto quello che abbiamo visto ed ascoltato, noi di una certa età e di una certa professione conosciamo, é stato ugualmente importante che il regista Montanti abbia realizzato questo suo cortometraggio che, se sarà visto dai ragazzi nelle scuole, potrà fornire loro nuove notizie.
Oltre alle presentazioni di mezzi di comunicazione moderna, come il cortometraggio, sulle bellezze della nostra città, si dovrebbe anche realizzare qualcosa di simile sulle altre cose belle abbandonate al degrado. A fronte di tante opere di valore, in buono stato e restaurate, ce ne sono tante altre che meriterebbero più attenzione, e nessuno gliela dà. Prima di proseguire vorrei avvisare il Comune, la Provincia, la Soprintendenza, la Curia, la Regione, lo Stato, che non vorrei che uno o più di questi enti rispondesse che non ha "competenza" riguardo a quella chiesa o a quel monumento. Qualcuno di questi enti senz'altro non é specificamente competente per qualche opera, ma il Comune, che per legge deve promuovere lo sviluppo socio - economico della comunità, quando non é specificamente competente può farsi promotore di azioni mirate a stimolare l'azione di chi é competente.
Faccio qui sotto un elenco delle opere, il cui degrado é arrivato a tal punto che forse non é più possibile salvarle, o che ancora possono essere recuperate.
1. La Chiesa di San Michele. E' ridotta a deposito di materiale edile e immondizie. Credo che qualche privato se ne sia in parte impossessato.
2. La Chiesa di Santa Caterina, nell'omonima via.
3. La Chiesa in via Rubino, di fronte alle scuole elementari.
4. La Chiesa in via Francesco Angileri, ad angolo sulla viuzza che porta in via Frisella.
5. La Chiesa della Madonna della Grotta, appena fuori del centro abitato, a Sud Est della piazza dello Stadio Municipale. Un gioiello architettonico, dall'affascinante campanile, costruito in parte nel tufo sotto il livello della terra.
6. Il Bastione di San Giacomo é sfuggito in parte alla furia iconoclasta degli anni del boom edilizio, rimanendone sciancato.
Riguardo a questo Bastione, sarebbe interessante, e questo lo potrebbe fare l'assessore alla Cultura, riesumare le carte e pubblicare i nomi di coloro che hanno progettato il palazzo a dieci piani che sovrasta il Bastione, di chi ha dato parere favorevole sul progetto, di chi ha autorizzato la costruzione.
7. Il bastione di Sant'Antonio é una specie di Chimera. Si sa che c'é, ma molti non sanno dov'é. La Soprintendenza fa finta di non saperlo. Si trova dentro un cortile privato in fondo a via E. Alagna. Nemmeno un cartello lo segnala.
8. Il Castello, svevo o normanno, sembra ancora un castello nelle prime foto dell'800. Dopo, di lustro in lustro, ha abbandonato l'aspetto di castello, per prendere sempre più, di restauro in ristrutturazione e di ristrutturazione in restauro, l'aspetto di un brutto condominio. Come appare adesso. E' ubicato sulla piazza in fondo all'ex via Sardegna, di recente ribattezzata dal Comune via Castello. Bella iniziativa, ma il Castello sostanzialmente non esiste più.
9. Il Baluardo di via Sibilla è stato restaurato sotto l'amministrazione Lombardo, ed é in discreto stato architettonico, ma non é fruibile da tempo. Da fuori, attraverso le inferriate si vedono vandalismi e rifiuti, e chi guarda ha un senso di abbandono.
E' probabile che abbia dimenticato qualcosa di notevole, proditoriamente abbandonata.
Leonardo Agate