Questo l'appello lanciato presso i locali della Presidenza del Consiglio comunale di Mazara del Vallo, dal costituito Movimento permanente alla salvaguardia dell'ospedale A. Ajello. Alla riunione hanno partecipato il presidente del consiglio comunale, Pietro Marino, i sindacalisti di Uil e Cisl, Giorgio Macaddino e Salvatore Pipitone, il coordinatore provinciale di Grande Sud, Toni Scilla, il rappresentante del Movimento 5 Stelle di Mazara, Sergio Tancredi, e del Comitato Pro-presidio di Emergenza, Giuseppe Alestra, componenti di movimenti cittadini e diversi consiglieri comunali dell'opposizione (Pd, Grande Sud ed Udc) ed indipendenti; erano assenti rappresentanti dell'amministrazione comunale e della relativa coalizione consiliare. Nel corso dell'incontro è stata evidenziata l'urgenza di chiedere ai vertici dell'Asp di Trapani l'annullamento dell'ordine di servizio per il trasferimento, entro il 20 dicembre, del reparto di Cardiologia presso l'ospedale di Castelvetrano; vi è stata una critica unanime nei confronti sia dell'operato dell'ex assessore regionale alla Salute, Massimo Russo, che all'ex manager, oggi commissario, dell'Asp, Fabrizio De Nicola.
«Vi sono - hanno detto i rappresentanti del Comitato - gli estremi per l'accusa di interruzione di pubblico servizio. Qualcuno sta utilizzato la chiusura dell'ospedale per lavori di ristrutturazione per lasciare la città con un presidio territoriale, quello di via Livorno, trasferendone gli storici reparti in altre città».
Così è emersa la volontà di programmare per oggi, alle 15, un sit-in 24 ore su 24 presso i locali di via Livorno che dovrebbero accogliere l'area di emergenza-urgenza, in quell'occasione si raccoglieranno le firme per il corteo cittadino che si terrà il prossimo 13 dicembre e che percorrerà piazza della Repubblica, via S. Giuseppe, Corso Umberto I, le vie Salemi, Potenza e Livorno. «La città si affida a Santa Lucia - hanno detto Macaddino e Scilla - affinchè possa aprire gli occhi ai dirigenti dell'Asp di Trapani».
Un'altra denuncia sulle condizioni dell'ospedale di Mazara viene dalla professoressa Teresa Maria Sapienza, che fa parte di un'associazione di volontariato che si occupa a Mazara dei pazienti in terapia anticoagulante:
Ripetute segnalazioni riferiscono che nel Laboratorio di Analisi Cliniche dell’Ospedale “Abele Ajello” di Mazara del Vallo, da oltre due anni, si provvede ad eseguire i soli esami ematologici routinari, mentre per quelli più complessi i campioni vengono trasferiti presso la struttura ospedaliera di Marsala, dove giornalmente un dipendente trasporta le provette.
Ci chiediamo se i mezzi e i contenitori sono adeguati a garantire la piena osservanza dei protocolli per la sicurezza del dato analitico. E di tutto ciò chi ne trae vantaggio sono le strutture laboratoriali private.
Ne deriva un preoccupante calo nell’efficienza delle prestazioni sanitarie erogate dalla succitata struttura mazarese, nella quale, ad esempio, nel caso di numerosi accertamenti, si rende necessario effettuare al paziente un doppio prelievo.
La dimensione del problema risulta meglio comprensibile se si considera che numerosi pazienti recatisi per una visita cardiologica riferiscono di essersi trovati costretti ad attendere in locali fatiscenti, o peggio sballottati da un reparto all’altro a causa della migrazione delle strutture e dei locali afferenti al reparto di Cardiologia, oggi “accampato” nei locali dell’ex reparto di Oculistica.
Ad aggravare ulteriormente le vicissitudini della Cardiologia il ridimensionamento del numero di posti letto, attualmente portato a 4 unità, ed i timori di un possibile trasferimento di questi stessi a Castelvetrano, dove il personale mazarese verrebbe ad essere accorpato a quello locale, perdendo in tal modo ogni autonomia gestionale.
Una triste menzione merita anche la sala operatoria, chiusa da parecchio tempo per assaggi strutturali, senza che la fisiologica calendarizzazione degli stessi abbia indotto ad individuare locali da destinare ad una struttura sostitutiva per fronteggiare dei casi di urgenza.
E se ci scappa il morto ?
Risulta, inoltre, di difficile comprensione la ratio della scelta di ristrutturare i locali del primo piano per la Cardiologia e quelli del Pronto Soccorso, pur nella consapevolezza dell’ormai imminente arrivo delle ruspe a demolire tutto.
Ulteriori perplessità sorgono in merito alla decisione di affittare i locali per l’istituenda Area di Emergenza, i cui costi di ristrutturazione saranno verosimilmente enormi, anche in considerazione dei tempi lunghi che si profilano per la riapertura dell’Ospedale; ci si chiede se non sarebbe stato più opportuno procedere all’acquisto di tali locali, dal momento che questi verranno adibiti ad altre attività sanitarie successivamente al completamento dei lavori di ristrutturazione.
Dietro un quadro a tinte così fosche, da più parti ci si domanda chi manovri perché si cancelli la sanità mazarese.
La situazione odierna esige pertanto che i cittadini vengano edotti dello stato di degrado nel quale versa oggi l’“Abele Ajello” e delle prospettive non floride per le sorti della sanità mazarese, riguardo le quali da più parti si sollevano le invocazioni ad una presa di posizione chiara e coraggiosa da parte della classe politica locale.
Prof.ssa Teresa Maria Sapienza
Associazione di Volontariato P.T.A.
(“Pazienti in Terapia Anticoagulante”)