Una volta eletta primo cittadino ha collocato i suoi uomini al vertice dell’Ato, la società che gestisce la raccolta i rifiuti, appaltata alla Aimeri Ambiente. Da un po’ di settimane le stazioni di servizio di proprietà del Sindaco Adamo e della sua famiglia sono anche i principali fornitori di Aimeri in città. Un giro d’affari che frutta circa 3000 euro al giorno. Ecco la storia.
Giulia Adamo, Sindaco di Marsala, ne ha fatto un pallino: da quando lei è Sindaco di Marsala, c’è un occhio attento alla pulizia della città. Noi cittadini paghiamo tasse salatissime per rifiuti, ed è giusto che il servizio funzioni. “Facciamo girare i mezzi dell’Aimeri tutto il giorno” dice contenta il Sindaco. Ed è vero, c’è un gran girare di furgoni per la raccolta dei rifiuti a Marsala. Chissà quanto costa tutto il carburante necessario per fare muovere autocompattori e furgoni. E, soprattutto, chissà dove fanno benzina, i mezzi di Aimeri Ambiente, la società che ha in appalto il servizio per conto dell’Ato Tp1 “Terra dei Fenici”. L’Ato è una sciagurata invenzione della Regione Siciliana, una società che unisce più comuni di un determinato ambito territoriale per migliorare la raccolta dei rifiuti, ma che in realtà ha prodotto solo debiti e poltrone. Nell’Ato Tp1, quella dove è compresa Marsala, ci sono anche i comuni di Alcamo, Trapani e gli altri della parte nord della provincia. Ma è il Comune di Marsala a fare la parte del leone. Tant’è che il Sindaco di Marsala, Giulia Adamo, non appena eletta, ha messo due suoi uomini nel ruolo di liquidatori dell’ente: Antonio Provenzano e Giuseppe Tumbarello, che si erano candidati nelle sue liste al consiglio comunale, non riuscendo ad essere eletti. Tra i loro primi atti il defenestramento del direttore generale Alestra e la proposta (approvata dall’assemblea dei Sindaci, dove il Comune di Marsala ha la maggioranza...) di aumentare il compenso complessivo dei liquidatori a 120.000 euro l’anno.
“Stiamo lavorando per migliorare l’efficenza del servizio di raccolta dei rifiuti a Marsala - racconta Tumbarello - avete visto quanti mezzi girano?”. Già, si vedono. E torniamo a quella cosa che serve a fare girare i mezzi e che costa cara: la benzina. Dove fanno carburante i mezzi di Aimeri? La società, che fa parte del gruppo Biancamano, fa in tutta Italia benzina all’Eni. Non perchè la domenica ci sia lo sconto ma perchè hanno una convenzione con la catena. Da Alghero a Sanremo, l’autista Aimeri si presenta dal distributore con una carta prepagata dal valore di 500 euro. Mette benzina, scarica i soldi dalla carta. Aimeri poi paga, e ricarica la carta. Anche a Marsala funzionava così. Tant’è che il primo rifornimento di benzina degli automezzi di Aimeri Ambiente è stato fatto dal signor Gaspare Tumbarello, gestore del distributore Eni di Via Mazara n. 14, di fronte l'hotel Acos.
Ad un certo punto, però, il rapporto Aimeri - Eni si guasta. Le carte prepagate non vengono ricaricate più in tempo, i benzinai cominciano ad essere pagati con ritardo, devono fare credito. In tutta Italia i benzinai Eni aspettano che Aimeri paghi. Ma la società non paga più con la puntuailtà di prima. Aimeri, infatti, attraversa periodicamente gravissime crisi di liquidità e in tutta Italia ha serie difficoltà persino a rifornire di carburante i suoi automezzi. Con il risultato di non poter svolgere il servizio. Gli operatori ecologici in forza all’azienda si presentano a bordo dei loro compattatori in un distributore di benzina di Eni. Vogliono fare il pieno, ma si sentono rispondere dal titolare che per quella società le pompe sono a secco. Troppi debiti con l’Eni. Cliccando qui potete vedere cosa succede ad esempio a Rapallo. Oppure, cliccando qui, Savona.
Le difficoltà dell’azienda sono dovute al fatto che
attende tantissimi soldi dagli Ato o dai Comuni di mezza Italia. I Comuni non hanno soldi, non possono pagare Aimeri, che non può pagare i fornitori. A proposito, qualche numero sulla società: Aimeri - Biancamano ha chiuso i primi nove mesi del 2012 con ricavi per 191,64 milioni di euro. Ha terminato il periodo gennaio-settembre con un utile netto di 0,26 milioni di euro. I vertici di Biancamano prevedono di ritrovare l’equilibrio finanziario a partire dal 2013, anche grazie alla nuova normativa in merito ai pagamenti della pubblica amministrazione.
Torniamo a Marsala. Quanto spende Aimeri Ambiente in carburante ogni giorno? Circa 3000 euro. Ovvero 900.000 euro l’anno, facendo un calcolo alla carlona. Questo, al prezzo di listino della benzina di questo mese, Dicembre 2012.
Sembra tanto? Lo è. Bisogna considerare che oltre agli automezzi (spazzatrici, compattatori) ci sono anche anche i muletti e altri mezzi a benzina che non possono circolare per strada. In questo caso i dipendenti riempiono i bidoncini a mano - come se avessero la macchina ferma in strada - il gestore segna in conto, e poi passa all'incasso. "La prima fattura della benzina emessa senza la carta di credito prepagata, due anni fa, è stata pagata regolarmente - ricorda Gaspare Tumbarello, il titolare della stazione di servizio Eni di Via Mazara-, ho inviato una mail e mi hanno fatto il bonifico. Per un periodo è andato tutto bene. Poi ho staccato altri buoni per il valore totale di quasi 2.500 euro, ho inviato la fattura ma da due anni aspetto invano... Sono stato costretto alle vie legali per ottenere il credito, ancora aspetto".
Il rapporto di Aimeri Ambiente con i benzinai di Marsala, dunque, si è incrinato. Non sono disposti a dare credito all'azienda, chi più chi meno ha rischiato di accumulare insolvenze. Il problema è sempre quello, il ritardo nel pagamento. Perchè, in pratica, il titolare di una stazione di servizio la benzina al suo fornitore (cioè all’Eni, in questo caso) la paga subito, alla consegna, mentre il cliente Aimeri accumulava debiti che pagava dopo tantissimo tempo. Un'esposizione bancaria nei confronti di un cattivo pagatore, soprattutto in periodi di crisi, non è il massimo del business. A Marsala c’è di più. L'Aimeri Ambiente, secondo alcune voci di corridoio, pare che abbia anche dei debiti nei confronti di gommisti, carrozzieri e meccanici. Tra questi ci sarebbe tale Carlo, famoso meccanico, esperto in camion e affini, che si rifiuta di consegnare 4 automezzi se la ditta non gli liquida i debiti arretrati, e li tiene conservati in “pegno” nella sua officina.
Sul fronte carburanti la situazione è diventata critica nel mese di settembre: nessun distributore Eni voleva più vendere benzina all'Aimeri, nessuno. Il rischio era quello di bloccare il servizio. Come fare?
La salvezza arriva da Strasatti. Il sig. Antonino Curatolo, gestore Eni della contrada, si offre come fornitore. Pone una condizione: il pagamento deve avvenire dopo 3 giorni al massimo. Richiesta accordata. Aimeri, giorno più giorno meno, riesce a onorare i debiti e il servizio continua per tutto il mese. A fine ottobre improvvisamente Aimeri rilancia, vuole più giorni di credito da Curatolo altrimenti si rivolgeranno ad altri. Curatolo se la pensa, ma alla fine è costretto a dire di no.
Da Aimeri nessuno batte ciglio. Qualcosa è cambiato.
E così Aimeri cambia fornitore. La società che gestisce il servizio per conto dell’Ato, i cui amministratori sono voluti da Giulia Adamo, a Marsala, città amministrata dal Sindaco Giulia Adamo, decide che bisogna andare mettere benzina... da Giulia Adamo, cioè all’Adamo Petroli, Ap - Erg, per intenderci. E’ il liberismo, bellezza.
Ap, Adamo Petroli, il distributore con la coccinella, è la società della famiglia Adamo che distribuisce in proprio la benzina (mentre altri distributori sono affidati all’insegna Erg). Il Sindaco è tra i proprietari, infatti, della Adamo Ignazio & Figli Srl. Possiede quote della società. Sua figlia, Eugenia Spanò, siede dal 2009, nel consiglio di amministrazione. La società si occupa di vendita alla rete di idrocarburi. Da qualche anno, però, ha deciso di fare anche vendita al dettaglio. E ha aperto due punti vendita in città, uno in Corso Calatafimi, e l’altro - dal 3 Gennaio scorso - sullo Scorrimento Veloce Via Salemi - Birgi, una specie di autogrill che ha fatto molto discutere in città. Tra le cose che lasciano un po’ perplessi, in particolare, c’è una specie di stradina privata che porta dalla Contrada Torrelunga Puleo, a Paolini, fino a quel distributore. In teoria c’è un cancello, quindi strada strada non è. E’ tutto legale, anzi. In pratica è la via più comoda per far fare agli abitanti della zona benzina lì, e magari trovare una accesso insolito allo scorrimento veloce. In maniera molto pragmatica, si è fatto la stazione di servizio, e si è creato anche una specie di svincolo in più per lo scorrimento veloce.
Ma torniamo alla benzina. Ebbene, lo scorso 1° Novembre gli autisti Aimeri trovano un avviso nella bacheca della sede operativa, in Contrada Ponte Fiumarella: “Da oggi i distributori convenzionati sono due: Ap di Corso Calatafimi e Ap nello scorrimento veloce”. I distributori di benzina del Sindaco. Tre mila euro al giorno. E tutto fila liscio.
Un passo indietro: ad Alghero un mese fa gli automezzi dell’Aimeri, che gestisce la raccolta dei rifiuti in città, sono rimasti fermi. Gli autisti erano andati a fare benzina, ma i benzinai convenzionati si sono rifiutati, per via del debito accumulato. E’ dovuto intervenire il Sindaco di Alghero, facendosi da garante per conto di Aimeri verso i distributori. E la cosa è stata momentaneamente risolta.
Un piccolo scenario di cose future: è probabile che tra un po’ Aimeri abbia di nuovo difficoltà a pagare la società del Sindaco Adamo per i fornimenti di benzina effettuati. Cosa farà il Comune di Marsala? Oppure: il Comune di Marsala rifiuta di pagare l’Ato perchè contesta ad Aimeri la qualità di alcuni servizi. E' già accaduto. A cascata, funziona così: niente soldi per l’ Ato, niente soldi per Aimeri, niente soldi per i fornitori. E la società di Giulia Adamo, che farà? Ah, già, può fare come ad Alghero: magari si rivolge al Sindaco.